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Lacoste sulle passerelle di New York

A New York va in scena la comodità come estetica di Lacoste. Con la sua prima collezione disegnata da Felipe Oliveira Baptista, il brand, riafferma lo sportswear francese come essenza de «la Parisienne», ovvero come l’ideale di eleganza senza sforzo nato assieme al marchio del piccolo coccodrillo.

A New York va in scena la comodità come estetica di Lacoste. Con la sua prima collezione disegnata da Felipe Oliveira Baptista, il brand,  riafferma lo sportswear francese come essenza de «la Parisienne», ovvero come l’ideale di eleganza senza sforzo nato assieme al marchio del piccolo coccodrillo.

Fu un’epoca in cui le icone della moda indossavano pantaloni di jersey e maglioni oversize per un pic-nic sulla spiaggia; in cui lo stile significava rubare una giacca maschile dalla valigia dal proprio amante per poi presentarsi, vestita in modo scandalosamente semplice, per un drink accanto alla piscina della villa di Mallet Stevens.

Mai nostalgica, la collezione di Felipe Oliveira Baptista non cerca di far rivivere il passato e neppure di rendere attuali i richiami di una volta.

Si tratta, piuttosto, di esprimere ciò che Lacoste è oggi attraverso una silhouette funzionale adatta sia per lui che per lei, mai unisex, nonchè attraverso un guardaroba completo e versatile. Ossessionato dall’idea di ricostruire i pezzi basici da zero, lo stilista li trasforma in qualcosa di totalmente nuovo, ma allo stesso tempo ricco di ricordi della storia personale di ognuno di noi e perciò stranamente familiari.

Niente è ciò che sembra a prima vista: l’abito in nido d’ape, un capo iconico del brand, acquisisce morbidezza grazie alla maglia di seta; diventa sofisticato, senza perdere la propria connotazione casual, grazie all’allacciatura sul retro. Le polo stile rugby si trasformano in abiti ibridi, mentre il tessuto tradizionale con toppe a tinta unita che le distingue, scambia le solite righe con un disegno d’impronta architettonica. Un abito a canottiera assomiglia un po’ a un costume da bagno degli anni venti. E nel momento in cui si utilizza la pelle per realizzare i caban, i capi di abbigliamento esterno diventano completi a sé.

Lo sportswear lussuoso come scorciatoia per arrivare allo chic assoluto: quando l’abbinamento dei pezzi porta prontamente a un risultato davvero avvincente. E quando la vera eleganza sta nel seguire le proprie intuizioni con sicurezza.

I volumi…Le proporzioni si allungano e si allargano per reinventare i classici modelli Lacoste. L’abito a polo scende fino a terra oppure presenta un giromanica molto abbassato. L’idea è di creare vestiti che rendono ogni movimento segnato da un’eleganza nonchalant.

I colori…Blu scuro come il nero senza tempo di Lacoste, sfumature delicate di grigio, beige e caramello, con blocchi di colore in tonalità forti: rosso flamenco, blu Sumatra, verdone gioiello, giallo acido.

I tessuti…Una gamma che spazia da materiali quasi liquidi fino a canvas di cotone e seta. Uno stampato d’ispirazione Déco, in georgette di seta e in voile di lana con “L” logo intessuto. Particolari in pelle, maglieria maxi di cotone nido d’ape o di cotone e lino.

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