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Al via le trattative per il rinnovo del contratto del Tessile-Abbigliamento-Moda

Al via le trattative per il rinnovo del contratto del Tessile-Abbigliamento-Moda
Michele Tronconi, Presidente SMI:
“La priorità: mantenere integra la filiera”

Si aprono domani, mercoledì 9 Dicembre 2009, a Milano, le trattative tra Sistema Moda Italia ed i sindacati di settore di Cgil-Cisl-Uil per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che interessa circa 500.000 addetti. Confronto che, a giudizio di SMI, deve concorrere a cercare soluzioni nuove per la competitività delle imprese
Secondo le stime di preconsuntivo elaborate dal Centro Studi di SMI per il settore Tessile e Abbigliamento-Moda, il 2009 dovrebbe chiudersi con forti decrementi rispetto all’anno precedente: -16,5% del fatturato, -40% del saldo commerciale e circa 26.000 addetti in meno.  L’articolazione della congiuntura lungo la filiera, inoltre, evidenzia una sofferenza più marcata dei comparti a monte, più tipicamente tessili.
Sempre in base alle stime del Centro Studi SMi, anche il commercio con l’estero dovrebbe risentire della pesante crisi internazionale archiviando una contrazione dell’export pari al -20%, con una diminuzione più contenuta delle importazioni, pari al -11% su base annua.  Conseguentemente, il saldo attivo della bilancia commerciale dovrebbe scendere a poco più di 6 miliardi di euro, segnando una contrazione del 40% circa.
L’articolazione della congiuntura lungo la filiera, analizzata su di un campione significativo di imprese aderenti a SMI evidenzia una sofferenza più marcata  dei comparti a monte, rispetto alla confezione di capi finiti, a valle della filiera stessa. Nel caso del Tessile, il fatturato nel primo trimestre è calato del -23,7% rispetto al corrispondente periodo del 2008, quindi del -21,6%, da aprile a giugno, per poi segnare un rallentamento della caduta nel terzo trimestre evidenziando un -17,7%. Complessivamente, parliamo di circa un -20%, periodo su periodo.  L’Abbigliamento-Moda ha mostrato una maggior tenuta, con un calo percentuale, nei tre trimestri, che ha avuto il suo picco peggiore tra aprile e giugno, con un -13,5%.  Il calo complessivo assomma a circa un -10%.
“Se si vogliono difendere i consumi e i posti di lavoro – sostiene Michele Tronconi, Presidente di Sistema Moda Italia -, bisogna chiedersi cosa fare per non chiudere le aziende. Non solo, bisogna trovare il modo di aiutarle a crescere. E’ con questo spirito che, domani, apriremo il confronto negoziale con i rappresentanti dei lavoratori; con la volontà di trovare nuove soluzioni per la competitività delle imprese e per mantenere integra la filiera del made in Italy. Nel mio intervento di apertura ricorderò l’importanza di quanto può fare il Governo, per non lasciare sole le imprese a reagire contro l’eccezionalità del momento.  Da questo punto di vista mi preoccupano le dichiarazioni di questi giorni in cui il nostro settore sembra, ancora una volta, dimenticato. Ciò, mentre si conferma l’impegno a rinnovare gli aiuti a chi già ne ha beneficiato. Se così fosse, due sarebbero gli errori. Il primo, quello di mancare di equità, riportandoci alla logica dei “figli e figliastri”. Il secondo, quello di stimolare certi consumi a scapito di altri, così come autorevolmente affermato dall’OCSE, nel Economic Outlook di Novembre”.

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