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Giovani designer: intervista a Giulia Rositani

Franco Lorenzon intervista in esclusiva la giovane designer Giulia Rositani, pronta a fare il suo ingresso nella moda che conta.

Questa settimana riflettori puntati su Giulia Rositani, una giovane designer dal DNA Mediterraneo e animo cosmopolita. Il suo stile racconta di un mondo incantato, dove non c’è spazio e non c’è tempo. Un modo poetico e squisitamente irriverente di vedere la moda e le sue regole, a volte così ovvie e scontate. Scelte cromatiche coraggiose e stampe realizzate a mano che incantano, sono il tratto distintivo che la distinguono. Una cosa è certa, se siete tristi, un suo capo vi ridarà il sorriso e la gioia di vivere.

Il tutto con un pizzico di brio e quella nota apparentemente “stonata” che fanno di ogni sua creazione, qualcosa di unico e speciale. Proposte per donne contemporanee che scelgono di essere protagoniste e vivere un sogno, tutti i giorni dell’anno.

Di FRANCO LORENZON

Come è nato il brand Giulia Rositani?
La prima collezione nasce nel 2011 quando ho deciso di percorrere in maniera indipendente la mia strada. Ho iniziato realizzando foulard, che raccontavano storie molto articolate, ma subito lo spazio è diventato esiguo ed è stato naturale ampliare la dimensione su cui trasporre ma soprattutto dare sfogo alla mia creatività.  Ma prima di tutto questo ho percorso una serie di tappe obbligate: gli studi allo IED di Milano, il periodo in stamperia a Como, la gavetta da Moschino e l’esperienza con un brand estero. Questo mi ha permesso di costruire il mio bagaglio di partenza.

È difficile essere contemporanei?
Non provo a essere contemporanea, il mio brand rappresenta un mondo immaginario, dove non c’è spazio e non c’è tempo. Per essere contemporanei bisogna prendere un po’ le distanze, come diceva Nietzsche: “Coloro che coincidono troppo pienamente con la loro epoca, combaciano perfettamente con essa in ogni punto, non sono contemporanei perché, proprio per questo non riescono a vederla”.

Se dico eleganza tu pensi a… ?
Il concetto di eleganza non è semplice da esprimere e certamente non è legato unicamente al vestire. L’eleganza è nei modi, nei gesti, nel parlare… è un modo di essere, di cui l’abito rappresenta la completa sintesi.
L’abito diventa elegante sulla persona giusta, che sa nell’occasione più appropriata cosa indossare e come farlo al meglio, non guardando gli altri ma se stessa.
L’eleganza è un equilibrio raro.

L’inverno secondo Giulia Rositani?
Quando penso alle stagioni, immagino subito i colori, indipendentemente dal sole o dalla pioggia, ognuna di esse ce ne offre una gamma infinita. Sono attratta dai colori più decisi, e dalle combinazioni, forse, meno probabili.
Mi piace vedere anche l’inverno attraverso un filtro che accende i colori, per contrastare la malinconia delle giornate grigie e piovose.
La differenza tra l’estate e l’inverno è nella scelta della combinazione dei materiali.

Un tuo capo si distingue da…?
I miei capi mi rappresentano anche nei miei stati d’animo e i miei umori. Credo che l’elemento di maggiore distinzione sia quel pizzico di brio in più, che perseguo attraverso un dettaglio, una nota di colore, una combinazione non scontata. L’elemento che caratterizza i miei capi sono i disegni delle stampe, che fanno parte di un racconto che si snoda di stagione in stagione. Ci sono sempre animali, fiori, personaggi coloratissimi, contrasti forti, tutte immagini ironiche o poetiche su modelli semplici e materiali naturali e ricercati, di facile portabilità.

Cosa c’è nel tuo armadio?
Nel mio armadio c’è di tutto! Ma alla fine mi manca sempre qualcosa.
Non trovo mai quello che cerco, mi fermo alla porta della cabina armadio perché non riesco a entrare è completamente invasa dai vestiti. Cosa ci potrebbe essere nel mio armadio? Il caos cosmico,  vortici di colore e fantasie che si intersecano e si inseguono, aspettando di trovare un attimo di pausa in sintonia con il mio umore del momento. Ormai luogo mistico, meta di pellegrinaggio! Ho quasi eliminato i classici “Capi base” non amo le cose scontate… penso che tutto si possa combinare con tutto. E’ la persona, l’elemento armonizzante.

Dove trovi l’ispirazione tutti i giorni?
Magari avessi l’ispirazione tutti i giorni…
Arriva da sola…e inizio a disegnare.
Può sembrare banale, ma l’ispirazione può sopraggiungere svincolata da qualsiasi cosa, dipende da noi, da cosa ci colpisce o ci trasmette, dalle sensazioni, spesso per me è una rielaborazione del tutto o solo di un’immagine.
Io disegno un mondo allegro e colorato, ma non è detto che sia stato sempre ispirato da qualcosa di gioioso.

Se potessi scegliere la tua testimonial ideale?
Potrebbero essere Isabella Rossellini ed Elettra Wiedemann, o Cindy Crawford e Kaia Gerber, insomma una mamma e una figlia, unite da grande complicità, che vicendevolmente possono attingere ai reciproci guardaroba.
Donne dalla personalità forte, anti conformiste, che non amano l’anonimato né gli eccessi.

L’IT-Dress a cui non rinunci?
E’ una domanda difficile perché mi piace cambiare e variare ma credo che nel tempo il capo di cui non ho potuto proprio fare a meno sono i jeans.
Di solito quando sono vestita di tutto punto, piove, nevica, ci sono 40°, mi rovescio qualcosa addosso, l’anello s’impiglia nel vestito di seta, inciampo, ecc. Ecco che allora nella vita quotidiana apprezzo molto indossare qualcosa che possa salvarmi dagli imprevisti.

Un consiglio di stile per chi ti sta leggendo?
Il mio consiglio è osare con gusto, senza strafare.

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