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Intervista a Chiara Boni: chi è bionda nasce Principessa!

Intervista a Chiara Boni, donna e stilista di successo, capace di creare abiti femminili che, in prima persona, devono convincere lei stessa ad indossarli.

Le sue creazioni racchiudono tutto il fascino di uno stile inconfondibile che moltissime amano. Possedere un suo capo nel guardaroba significa fare centro in qualsiasi occasione. Quando si pronuncia Chiara Boni La Petite Robe, si pensa subito al Made in Italy fiore all’occhiello nel mondo. Dietro all’immagine pubblica di stilista di successo c’è una donna tenace, spinta dalla passione, capace di commuoversi facilmente. Una donna attraente, femminile, unica, proprio come tutte le donne che veste ogni giorno.

di Franco Lorenzon

Tra 20 anni come ci vestiremo?
Non faremo più distinzione tra le stagioni. Gli abiti saranno realizzati in un unico tessuto adatto a tener caldo d’inverno e fresco d’estate. Credo che non si tratti più di fantascienza della moda.

Ci sono donne che non vorresti mai vedere con i tuoi vestiti?
Naturalmente no. I miei vestiti sono pensati per tutte le donne. Ho una visione democratica della femminilità che non esclude nessuna taglia, forma o personalità.

Meglio vestire Michelle Obama o Angela Merkel?
Michelle Obama. Sensibile ai temi della salute, del pianeta in cui viviamo, e dell’alimentazione, sostiene cause che abbraccio. Lo fa con una grande convinzione ed è un’icona per tutte le donne americane che vesto.

Che cosa cambia nella vita delle persone quando diventano famose? Che cosa è cambiato nella tua vita?
Forse non ho amiche che sono diventate così famose da notare in loro un cambiamento. Forse siamo cresciute insieme e il cambiamento è stato impercettibile. Quello che so è che la notorietà non m’impressiona.

I tre dischi e i tre oggetti del cuore?
I tre dischi: Lucy in the sky – Beatles, Caro amico ti scrivo – Lucio Dalla e Summertime – Etta James e Louis Armstrong.
I tre oggetti: un paio di orecchini con due piccoli moretti veneziani, un grande quadro con leopardo realizzato da Patrizia Medail e una cornice bronzata con la foto della mia nipotina Bianca appena nata.

Le donne devono per forza essere sexy?
Devono per forza essere femminili.

Quando ti guardi allo specchio cosa pensi?
Sono come tutte le donne, ci sono giorni in cui lo specchio è mio amico e altri in cui lo evito accuratamente. Si alternano volte in cui mi piaccio ad alcune in cui non mi piaccio, affatto.

Che cosa conta di più nella vita?
La passione.

Si può ancora inventare qualcosa nella moda?
Si può sperimentare sui materiali, sfruttare le nuove tecnologie applicate alle fibre.

Come fai a rimanere così in forma?
Faccio ginnastica due volte alla settimana, sono costante nel mio allenamento. Mangio cibo sano, faccio lunghe passeggiate con i miei cani e d’estate energiche nuotate.

La tua forza e la tua fragilità?
La tenacia è la mia forza ma mi commuovo facilmente.

Come si fa a disegnare una collezione che conquisti da Milano a New York?
Il segreto è disegnarla in funzione di un’unica una donna: dinamica e metropolitana. Una donna in movimento da mattino a sera, continuamente in viaggio. Quello che mi aiuta è affidarmi sempre all’autorità della prima persona: “Io cosa indosserei?” L’abito che mi costruisco addosso asseconda l’imperativo della modernità.

Essere bionde è una categoria dello spirito?
Chi è bionda nasce principessa!

Foto Danila De Santis
Contributo Giovanni Gammarrota
Trucco Carmen Russo

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