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La parola d’ordine per Ermenegildo Zegna è Snowriting

Sfilate: Da Ermenegildo Zegna la neve invade gli spazi brutalisti dell’Università Bocconi: un manto sul quale i modelli sfilano tracciando sentieri grafici con le loro impronte.

La neve invade gli spazi brutalisti dell’Università Bocconi: un manto sul quale i modelli sfilano tracciando sentieri grafici con le loro impronte. Situazione avvolgente che si ispira a SNOW, una raccolta di fotografie che rappresentano paesaggi ghiacciati realizzata dall’artista Thomas Flechtner, che ha partecipato attivamente all’allestimento dello spazio dello show, dando tridimensionalità al dialogo tra uomo e natura.

Attenzione alle forme, ai dettagli ma anche all’eco-sostenibilità, tema dominante di questa settimana della moda.
Sulla passerella di Zegna i tessuti sono morbidi e pregiati ma attenti anche alle colorazioni.

Per la prima volta anche i toni più accesi vengono presentati nel nuovo Oasi Cashmere, caratterizzato da un innovativo processo di tintura sostenibile – sviluppato in esclusiva dal Lanificio Zegna – in cui i colori sono ottenuti solo da elementi naturali quali fiori, erbe, legno, foglie e radici, secondo i valori e i principi dell’Oasi Zegna.

Anche la palette colori si ispira all’ambiente dell’Oasi: un mix di toni neutri di bianco edelweiss, grigio ghiaia, beige betulla con note di vicuña, rosso bulbo, verde pino e tocchi di crocus, giallo finferlo, arancio azalea.

Cashmere jacquard, mohair compatto, alpaca garzata e velluto di lana/cotone animano la PE 2018 del brand.

Sartori continua a perfezionare il percorso che ha intrapreso da quando gli è stato affidato il timone creativo di Ermenegildo Zegna, realizzando un guardaroba che fonde sport e sartorialità, indoor e outdoor, restando sempre fedele al DNA della Maison. La silhouette è decisa eppure morbida. Scollature geometriche e revers scolpiti e arrotondati caratterizzano il busto. L’idea di rilassatezza è racchiusa nella costruzione a “1 petto e mezzo”: intermedia tra un doppio e un mono petto, è utilizzata per giacche e cappotti dalla grande disinvoltura.

Le categorie tradizionali vengono rimescolate.

Il piumino prende la forma di una giacca a vento di lana, la maglia si fa outerwear, mentre gli abiti cedono il passo a giubbotti e pantaloni coordinati. Gli intarsi tracciano direttamente sul tessuto dettagli quali le tasche: un’espressione di pragmatismo magistrale applicato alla stoffa jacquard. Le cravatte, presenza inattesa, sono indossate come sciarpe a doppio nodo. Tutti i pantaloni hanno orli regolabili di grande praticità, come i robusti stivali da montagna.

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