Ci sono occasioni magiche nella vita, anche in quella professionale. Incontri straordinari. Appuntamenti che non puoi mancare. Treni da non perdere. Assolutamente.
E la proposta di Vanity Fair a condividere, attraverso l’obbiettivo del grande Douglas Kirkland, un’avventura che ha come soggetto/oggetto la bellezza nella sua accezione più mitica e charmante – il cinema – è appunto una di queste occasioni.
Così ci siamo lanciati, con entusiasmo e voglia di far sognare, nel divertissement estetico e intellettuale di “riprodurre” le star di ieri sulle star di oggi, moltiplicando la bellezza al di là della dimensione temporale.
L’allure delle dive più amate e ammirate arriva fino a noi da un universo dorato e glam: scintille indefinibili, sublimi.
Glamour angelico di alchimie bionde, di onde appena accennate, di chiome flou dove la luce si perde incantata. Dangerous glamour, bruno e fatale, irrequieto e irresistibile.
È stato come plasmare l’essenza stessa della femminilità. Ed è questa l’occasione che proprio non potevamo lasciarci sfuggire.