Il Messico, non delle nuvole, ma della passione, dei contrasti e del sole infuocato è l’ispirazione. Teatro della collezione, una piazza di terra ocra che vira al rosso, di case bianche, di portali bruniti. Il novio che attende l’arrivo dell’amata è seduto ai bordi dell’arena, il cappello calato sugli occhi che celano un sogno.
L’immagine della novia è suddivisa in tre momenti di vita: nel deserto, magari a cavallo, mentre indossa un Militare ispirato a Pancho Villa; nell’ombra ovattata della sua estancia, avvolta da Romantico pizzo e impalpabile voile e fuori, mentre attraversa altera la piazza, andando incontro al suo novio e con indosso gli abiti della fiesta, un misto superbo tra Etnico e folk.
Primo atto: militare nel deserto. Le camicie sono evanescenti, in crêpe di seta o popeline di cotone, le bluse in jersey leggero, i pantaloni e le gonne in tela aerea ma compatta. Il bianco e l’azzurro, il nero invecchiato che vira al seppia, quasi come una cartolina d’altri tempi, sono i colori per affrontare le immense e aride distese messicane.
Secondo atto: ritratto romantico in un interno. Dopo il rito del bagno, per scollarsi di dosso la polvere rossa, la vestizione. Il voile e il jersey di cotone sono nel patchwork di abiti e camicine mentre il jeans è destrutturato, trattato e strapazzato sino a diventare morbidissimo, adatto ad abbinamenti insoliti con tele rigate e delicate. Il bianco e il nero stanno insieme ai pastellati, dove primeggiano il turchese slavato e il rosa stinto.
Terzo atto: l’incontro. Il rosso cupo e sanguigno evoca la passione ed è il colore guida per questo etnico-folk. La novia si ammanta di mistero e sensualità: ricami e grafismi sono gli ornamenti di questi abiti di fiesta che sovrappongono il rosso al nero, i colori desertici come i gialli, il ruggine, il sabbia al doppio blu, profondo come il cuore scuro.