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Milano Fashion Week, si chiude la prima giornata

La settimana della Moda Milanese apre le danze in una bella giornata di sole dove prendono il via le prime sfilate per le collezioni P/E 2012.

Una splendida giornata di sole è lo scenario che accoglie la prima giornata della Fashion Week tanto attesa: al via la settimana della moda di Milano che porta in passerella le collezioni donna per la Primavera/Estate 2012.

I numeri confermano il successo che caratterizza una delle fashion week più importanti al mondo: 73 sfilate in calendario ufficiale (e numerose quelle fuori calendario), 62 presentazioni e un totale di 144 collezioni… Per non parlare degli eventi, party e cocktail che creano un fermento totale in città.

Apre la giornata Simonetta Ravizza e la sua donna “metro-tribal” come la stilista stessa definisce. I colori dell’Africa sono adattati agli scenari cittadini in un mood capace di unire il fascino del selvaggio all’eleganza urbana. Sfilano abiti corti, boleri rivisitati, pantaloni con stampe etniche abbinati ai più classici trench, longuette e giacche di pelle. Gli accessori non sono da meno: bangle, orecchini XL, borse in pelo e zeppe alte con listini in pelle. La donna di Simonetta Ravizza declina il tribale in chiave moderna con successo.

Prosegue Paola Frani che predilige un’ispirazione concettuale e guarda al mondo del design. Un’altra stilista conferma l’esigenza di cambiare: non più abiti pensati solo per apparire più belle, bensì per sentirsi fin da dentro così. Colori accessi, plissè e paillettes: se alcuni dettagli fanno pensare a una donna post-moderna, le linee pulite e le forme asciutte riportano a Mondrian. La vita è segnata e le lunghezze sono sopra il ginocchio.

Ancora all’interno del calendario ufficiale sfila Roccobarocco nel nuovo tendone allestito sotto l’ombra del Duomo di Milano. Ricchezza e opulenza caratterizzano la donna di Roccobarocco fin dalle prime uscite, una donna che non rinuncia all’accessorio e che osa nella sua eleganza senza indugi. Costumi da bagno neri abbinati a gioielli dorati dall’ispirazione orientale. Il punto vita è ancora in evidenza grazie a giacche che si allargano sui fianchi, pantaloni aderenti o gonne strette. Gli abiti per la sera sono impalpabili e seducenti.

Contemporaneamente, fuori calendario, sfilano le forme curvilinee di Elena Mirò, ancora in primo piano l’eleganza che caratterizza la sua donna “rotonda”, che a differenza di quanto si potrebbe pensare osa, mostra le sue forme e non se ne vergogna. In passerella abiti di chiara ispirazione spagnola, nei toni e nelle stampe, ma anche atmosfere catalane evocate. Tubini aderenti, colori accessi (come il rosso abbinato al viola) e fianchi in evidenza. Le “curve” non sono più da nascondere.

Ancora fuori calendario Angelo Marani che compie un cambio di rotta e “riveste” la sua donna. Riconfermata l’ispirazione orientale anche in questa collezione, Angelo Marani sceglie linee essenziali e non eccede nello svestire o scoprire il corpo femminile, ma predilige l’essenzialità e la pulizia. Abiti di media lunghezza, e silhouette morbide. Non manca la ricchezza nei dettagli in oro, paillettes e borchie. E must have del brand: l’animalier, ancora protagonista.

Conferma il suo stile dal fascino romantico Kristina Ti. Una collezione dal gusto squisito e caratterizzato dagli opposti, per una tendenza fuori dal tempo. Si mischiano sapori e dettagli. “I capi devono essere unici, abito corto o lungo non ha importanza, ho voluto mischiare, ma il vero must have della prossima stagione è scegliere un capo speciale”. Così racconta Cristina Tardito, stilista del brand e sfilano in passerella pizzi, taffetas e sete tresparenti. Fantasie: dai fiori alle righe colorate ed energiche, e poi ancora ruches a decorare i mini abiti che alternano spessore a impalpabilità, sete eleganti a tessuti tecnici. A impreziosire il risultato, le splendide acconciature delle modelle: capelli a nuvola come vuole l’ispirazione a Sonia Rykiel. Zatteroni altissimi come scarpe, ma assenza di accessori per il resto, bastano i dettagli dei capi a fare la differenza e a creare uno stile delicato e frizzante.

Eleganza, charme sofisticato e stile deciso queste le parole chiave che descrivono la donna di Gucci che anche quest’anno si presenta come la sfilata più attesa del primo giorno. Vestiti charleston a evocare una donna capace di sedurre senza strafare, pantaloni morbidi e frange. Frida Giannini si ispira al grafismo che caratterizza l’art deco declinandolo in “hard decò”. Un glamour architettonico, una forte personalità, un contrasto magnetico. Abiti scintillanti, decorazioni post moderne e abbondanza di dettagli, dalle catene dorate ai bottoni gioiello. L’eleganza Gucci ipnotizza.

John Richmond mantiene fede al suo stile rock glam e porta in passerella la sua consueta eleganza fatta di trasparenze, seduzione e borchie come leit motiv di sfilata. L’Opulenza evidente della donna di Richmond prende ancora una volta la sua ispirazione a Oriente. Ricami, intarsi e swarovsky. Decorano gli abiti. I colori dominanti sono il bianco e il nero, ma non mancano toni accesi. E se il rock che caratterizza questo brand vive sul finale con frange, effetto nude e pelle traforata, non mancano mood più romantici e di ispirazione parigina negli abiti più puliti dall’effetto bon ton.

Una moda vera, una moda mettibile, una passerella che non mente. Alberta Ferretti non vuole dividere l’immagine di collezione da quella che le sue clienti troveranno nei negozi e presenta in sfilata i capi più veri. Una collezione pensati per il cliente finale, senza troppe esasperazioni, ma con acquisita consapevolezza dei tempi che cambiano. L’eleganza che la stilista ben conosce domina incontrastata: la sihouette è protagonista e i dettagli abbondano. Perline, ricami fatti a mano, e chiffon a sottolineare la raffinatezza della collezione.

L’imperfezione diventa dettaglio nella collezione di N°21 di Alessandro dell’Acqua che sceglie di ispirarsi all’alta borghesia milanese degli anni ’60, e alle prime forme di anticonformismo che richiedevano più irregolarità nel look femminile, per quanto la cura restasse estrema. E sfilano così camicie che sembrano uscire dalla giacche, il pizzo diventa un giacchino e non manca un porta ipod per completare il sapiente mix tra tradizione e innovazione. Eccentricità e provocazione caratterizzano la PE2012, talento e capacità di cogliere l’essenza femminile sono i must tipici di Alessandro dell’Acqua. Linee sinuose che accompagnano il corpo senza mai stringerlo. E se l’era moderna è una giungla, lo stilista ha trovato il suo modo di risponderle: a suon di charme.

Chiude la giornata con il suo impeccabile stile Francesco Scognamiglio che mischia ancora una volta alla sua moda ispirazioni artistiche senza tempo quale l’Apollo e Dafne del Bernini. Anche quest’anno lo stilista sceglie una location artistica capace di accogliere le sue creazioni con sentimento: il museo della scienza di Milano. Sulla passerella sfila la più raffinata eleganza, erotica e sofistica allo stesso tempo. Trasparenze, effetto nude e silhouette segnate, ma senza mai scoprire troppo. Il pizzo è il leit motiv della collezione, un pizzo impalpabile, leggero, immaterico tanto è delicato. E ancora esplosione di ricchezza negli swarovsky che decorano gli abiti, nelle perline dei collant e nei tessuti preziosi che vestono la donna della prossima primavera/estate di Scognamiglio. Abiti che fanno sognare, ma sanno vestire l’era moderna in cui la donna di oggi vive: una collezione post-fiabesca.

di Simona Scacheri

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