Eleganza e follia. Tradizione ed eccentricità. Sono l’estetica delle donne della borghesia milanese a cavallo degli anni Sessanta, periodo d’oro per lo stile e fonte d’ispirazione della nuova collezione primavera/estate di Alessandro Dell’Acqua N.21.
Lo stile di queste signore era un equivoco intelligente, un inganno pieno di glamour. Inappuntabile nelle linee e trasgressivo nei dettagli. Maschile per ispirazione, ma iper femminile per aspirazione. Serio per impostazione ma ironico per vocazione. N.21 vi inserisce una nuova vena di sensualità, a prima vista antitetica, in realtà modernissima.
Inappuntabile e trasgressivo
Maschile e femminile
Il gabardine di cotone, tessuto cardine dell’abbigliamento da giorno, annovera la seta e forma la “gazarre”, una tela lussuosa e glamour che arricchisce i reggiseni da portare a vista. Il pijama da casa, poi, da capo-simbolo della sfera privata di un uomo, si illumina di stampe animalier astratte e diventa una creazione iper femminile da esibire in pubblico.
Serio e ironico
Sensualità
Una vena spregiudicata di sensualità serve a N.21 per dare vita e calore a quest’estetica formale, ironica e piena d’intelligenza. Tagli, silhouette e particolari vengono così ripensati da capo per dare corpo e sostanza a un glamour sexy, disinvolto. Il risultato finale è un equilibrio tra tradizione e provocazione, un modo contemporaneo di dare vita a un’eredità magnifica.
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