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La vera femminilità è nell’imperfezione per Zanotti Design

Scarpe donna Zanotti: Un vero e proprio elogio dell’imperfezione per Giuseppe Zanotti Design che cita una splendida frase di Oscar Wilde “La donna che non riesce a rendere affascinanti i suoi errori è solo una femmina”.

Un vero e proprio elogio dell’imperfezione per Giuseppe Zanotti Design che cita una splendida frase di Oscar Wilde “La donna che non riesce a rendere affascinanti i suoi errori è solo una femmina”.

La Maison per il prossimo autunno inverno gioca con nuovi equilibri, quasi unici.

Giuseppe Zanotti dedica a questa donna, che sa trasformare i difetti in punti di forza, le sue nuove creazioni spettacolari.

Una donna che utilizza il look come strumento di seduzione, non per provocare ma per sostenere affermazioni forti. Che sceglie un accessorio in modo irrazionale, infischiandosene di colori e proporzioni, attratta dalle vibrazioni della creazione.

“In quest’epoca, la sfida più allettante, per me, è lasciarmi guidare dalla donna. Avvicinarmi alla sua sensibilità e alle sue trasformazioni, al suo sentimento iconoclasta nei confronti della moda. A questa donna io dico: ecco gli ingredienti, le mie scarpe, fai tu, edifica attorno il tuo stile, usale per raccontare il tuo mondo, per esaltare le tue contraddizioni.
Saltano le regole cromatiche, i colori sono particelle elettriche ingovernabili, le punte diventano spregiudicate, i dettagli dissacranti. L’ispirazione? Arriva dalle donne in bianco e nero di Helmut Newton, fiere, splendide e senza tempo. E dalle atmosfere della Parigi anni ’80, dalle vetrine di Place des Victoires dove Mugler immaginava un’invasione aliena di persone meravigliose, esplorava territori nuovi, scommetteva sulla libertà positiva.
Ho virato questi ricordi in chiave punk/rock and roll, con tronchetti al malleolo con reverse zippati, come nel chiodo Perfecto; gli strass diventano borchie o rivestono di luce un prezioso stivale dalla linea western boot: 6.000 piccole luci fissate a mano, a una a una. Contrasti, spigoli, “rotture” fra tacco e tomaia, fondi “sbagliati” che però intercettano i riflessi delle pietre sfaccettate.”
dice lo stilista.

Una collezione di 800 scarpe.
Alle estremità, la nuova loafer classica & chic e la scarpa sinuosa & altissima, come un proseguimento del piede.
E, in mezzo, i miei pezzi più iconici, come lo stivaletto Beatles proposto in tre colori inaspettati e rivisitato in chiave iperfemminile. Un oggetto di design, col tacco scocca nero che diventa quasi un trompe-l’oeil e ricorda le lavorazioni delle antiche sellerie; in questa scarpa il plateau nascosto, la forma corta e il tacco che rientra all’interno ridisegnano la silhouette.

E il polacchino rosa aperto: un ricamo romantico che avvolge la gamba creando un effetto oriental tattoo, leggero come una calza.
Ma è la nuova décolleté il vero cult della collezione, l’accessorio della seduzione che nasce dal desiderio di rielaborare un classico senza tempo. E qui tornano le donne di Newton che, dopo 30 anni, sono ancora più belle, attuali, perfette.
Il tempo della creatività “di stagione” è finito. Classico & moderno si sposano timeless. La forza è nelle spregiudicate cromature a contrasto argento-oro. La luce dell’oro e le ombre dell’argento si sciolgono in un gioco lieve e sensuale. Anche qui il plateau è occultato e il tacco con una rientranza “sbagliata” diventa la mia firma brillante: il gioiello e lo specchio.

E poi, clutch come ricordi vintage da una cassapanca d’antan, con i segni dissacranti e la signature GZD: acciaio su pizzo, la tracolla è una morbida catena di maglia. E soffici pochette in suede che mutuano brillanti i colori dell’inverno.

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