L’ospite viene accolto, tramite un tunnel esterno di rami e magnolia, all’interno dello stand.
Quest’ultimo è stato trasformato in un involucro dal design altamente tecnologico e buio per dare risalto alle quattro scene illuminate ai lati dello spazio e replicabili in corner futuri propri del brand: hall, stanza notte, dining e biblioteca.
Al centro, strutture in ferro a cui sono appesi in modo estemporaneo i nuovi costumi della
Il prodotto è stato inserito all’interno di armadi o cassettiere, gli outfit invece , collocati su grucce e i manichini si integrerano perfettamente all’interno delle diverse stanze: intorno ad un tavolo nella sala dining o all’esterno come spettatori di un mondo onirico.
Il contesto rispecchia un forte eclettismo di stili, epoche e materiali: dall’accostamento di pezzi unici d’antiquariato e di design ricercato accanto ad elementi più moderni, all’abbinamento di materiali dai toni, texture tra loro in contrasto senza uno stile unico e preciso.
L’armonia nell’avvicinare articoli apparentemente dissonanti, epoche distanti tra loro, una affianco all’altra per regalare al visitatore una sensazione e un’emozione profonda.
Lo sguardo è catturato da innumerevoli elementi vintage d’effetto: il lampadario “Luminator” in ottone (fornito dallo store Deco 900), la scrivania dell’800 dagli intarsi in madreperla e il divanetto del ‘600 rivestito in lino della collezionista antiquaria Grazia Montesi. Questi ultimi sono associati ad allestimenti decisamente più contemporanei come le stelle della gallerista Sophie Wannenes dal tocco magico e dai giochi di luce e riflessioni all’infinito, per finire con il “day bed” in pelle nera fornito in esclusiva da Spazio 900. Spicca per la sua originalità e artigianalità sulla parete della sala dining, la decorazione optical dipinta espressamente dalla mano esperta della giovane artista-illustratrice Angelica Gerosa, capace di declinare ogni disegno e colore in maniera eccellente.
Sue anche le decorazioni di fiori stilizzati blu elettrico su fogli di carta a ricordare le tradizionali tappezzerie che rivestono la parete della biblioteca.
Emergono da questo decoro, quattro nature morte rivisitate da Lorenzo Poccianti e ispirate ai dipinti dei grandi maestri del passato.
Il concetto di restyling viene interpretato come ripristino delle texture originali per lasciare lo spazio inalterato e raccontare la verità che non è altro che la filosofia del brand: dalla parete di assi di legno sabbiato dall’aspetto grezzo al tavolo vintage “denudato” per far emergere la sua vera essenza posizionato al centro della biblioteca.
Accanto all’intenso colore di alcuni pezzi d’arredo, la nuova tendenza di utilizzare le superfici lucide si riflette anche nell’allestimento dello stand e viene curata dall’esperto in finiture, decori murali e nuovi materiali, Khaled Mahmoud: pareti smaltate bianco brillante o laminati plastici. Infine, l’aspetto luminoso è dato anche dagli elementi di arredo in vetro (tavolo e libreria a ripiani) progettati, sviluppati e prodotti da FIAM, azienda leader nella lavorazione di questo materiale ecologico ed apparentemente semplice in grado di fondere in maniera eccelsa tradizione e innovazione, ma anche lavorazione manuale e design.
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