L’elegante femminilità indiana e il rigore europeo: il sari e il cardigan fusi nel sari-gan. L’ultimo capitolo della storia dei neologismi di Lorella Signorino, iniziata col com-fit.
Senza alcuna concessione al souvenir etnico, lo studio si concentra nella ricerca delle forme e dei volumi. Lunghezze sempre cortissime. Mini trench da cavallo rinnovati da spalle ad aletta. Tanti pantaloni da equitazione Jodhpur in seta enzimata.
I drappeggi laterali del sari verticalizzati nei tubini stretti in vita da cinture-bustier di canvas e cuoio vintage. Lo stesso concetto applicato al mini robe manteau verde coloniale in seta militare animata di rafia, con maniche arricciate a trapezio. La stola laterale del sari suggerisce abiti mono spalla e bluse a volant in organza tridimensionale, da infilare nelle gonne brevissime. Nuovi tubini con maniche ad aquilone.
Il choli, corsetto che s’indossa sotto il sari, ispira bustini-scultura di catene cesellate a mano, per mini abiti baloon.
I LOVE L’AMO….
Una cascata di bracciali, sempre asimmetrica: su un solo braccio.
Cinture con l’amo: bustier con un gancino, a cui appendere un nuovo concetto di borsa gioiello, l’Amo o Love, che si porta alla cintura, anziché in mano.
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