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Il corpetto e Sophia Loren

NELLA TRADIZIONE DELLA COUTURE….Il Corpetto: Architettura del corpo umano tra ‘800 e III millennio.

Un ciclo di  mostre dedicate al tema:  Moda e Design … nella Tradizione della Couture, saranno allestite negli spazi dell’Accademia Koefia, durante lo svolgimento del nuovo anno accademico 2009-2010.
L’Accademia Koefia sta collaborando per la realizzazione dei costumi per il  film “La mia casa è piena di specchi” ispirato all’omonimo romanzo di Maria Scicolone, per la regia di Vittorio Sindoni e interpretato dalla stessa  Sophia Loren.  

Il lavoro degli studenti addetti al costume e quello di realizzare e rivisitare i capi indossati nelle 2 puntate che saranno trasmesse sui canali Rai  per la grande attrice sotto la guida della costumista Magda Acolti Gil.

E’ la storia di Sophia Loren, e della sua famiglia: è la storia dell’ affermazione dell’attrice come stella del cinema fino alla straordinaria interpretazione del ‘La ciociara’. Un periodo  che copre il tempo che va  dalla sua  infanzia fino alla vittoria all’Oscar nel 1961.

Troviamo in Sophia Loren un motivo ricorrente al suo abbigliamento che riguarda oltre alla cultura del suo tempo, anche la struttura del corpo che in moda e costume  viene chiamato “corpetto”. Un capo che diviene un elemento fondamentale nell’uso dell’abbigliamento fino ai nostri giorni  che ha fatto la storia, rappresentando un ponte tra generazioni, attraverso le sue trasformazioni e già indicato dalla rivoluzione femminile in quanto oggetto di costrizione,  motivo per la sua eliminazione.   

Ma lo ritroviamo spesso e volentieri come elemento estetico di seduzione, basti ricordare la straordinaria interpretazione di Sophia Loren nello spogliarello per Marcello Mastroianni, nel film di Vittorio De Sica  "Ieri, oggi e domani” (1963 ). La  scena sarà ripresa nel  1994 da Robert Altman in "Prêt à porter", che dopo trent’anni replichera’ con arguta ironia.  

Così il corpetto lo troviamo ancora come struttura di base per l’Alta Moda atto a rendere femminile la linea del corpo, certamente meno costretto e più funzionale ai motivi della figura ma rimanendo un’insostituibile e  fondamentale struttura dell’abito.

I giovani stilisti hanno dato un’ interpretazione personale di questo elemento che sembra così antico come vestimento ma che ancora suscita fascino e femminilità rimanendo la struttura di base della migliore couture.

100 i corpetti  in mostra che raccontano la storia di questo indumento, realizzati in chiave creativa e sperimentale, eseguiti come piccole opere d’arte sartoriale rese comunque indossabili. 

Molte le interpretazioni che vanno dalla struttura  classica fino alla  più elaborata ma indossabili:
tagli che strizzano l’occhio alla migliore tradizione dei grandi Maestri dell’Alta Moda internazionale:
Balenciaga, Capucci, Lacroix, Fausto Sarli.

La mostra,  completamente realizzata a mano, attraverso l’uso delle più sofisticate tecniche dell’arte della Couture, nasce come prova didattica e vede l’ideazione e la realizzazione di una componente fondamentale che per sua natura fa lo stile ed il carattere della creazione d’alta moda.  

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