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L’industria tessile e della moda tra identità territoriale e competizione globale

L’appuntamento è per mercoledì 21 ottobre 2009, dalle ore 9.30, presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC per un convegno dal titolo “L’industria tessile e della moda tra identità territoriale e competizione globale”.

L’INDUSTRIA TESSILE E DELLA MODA TRA IDENTITA’ TERRITORIALE E COMPETIZIONE GLOBALE.
L’occasione è fornita dalla decisione dell’Onu e della Fao di proclamare il 2009 quale Anno Internazionale delle Fibre Naturali: un tema che non poteva non coinvolgere una delle aree a maggior vocazione tessile d’Italia, il Varesotto e l’Alto Milanese, dove il  cotone ha segnato e continua a segnare da due secoli la presenza industriale e la cultura del lavoro. L’appuntamento è per mercoledì 21 ottobre 2009, dalle ore 9.30, presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC per un convegno dal titolo “L’industria tessile e della moda tra identità territoriale e competizione globale”. Un’ottima opportunità per riflettere sull’industria tessile locale,  tra storia e globalizzazione, crisi e voglia di ripresa.
L’iniziativa è promossa dall’Università Carlo Cattaneo – LIUC in collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e si colloca a conclusione di un programma di studi sul tessile che avrà inizio lunedì 19 ottobre e  si svilupperà in una serie di convegni itineranti a Vercelli, Settimo Torinese, Borgosesia e Biella, a cui hanno aderito accademici provenienti da tutta Italia.
Al convegno che si terrà in LIUC parteciperà, tra gli altri, il Presidente della Federazione Sistema Moda Italia, Michele Tronconi: una realtà, quella di SMI, che è già legata alla LIUC da una convezione recentemente stipulata ai fini di un supporto dell’Università nella conduzione di studi di settore.
Il convegno intende mettere in rapporto la tradizione dell’industria tessile locale con la necessità sempre più stringente di proiettare questo settore in un’ottica internazionale per fronteggiare la competizione con i nuovi “giganti”, Cina in testa. Il tutto senza dimenticare la storia, in particolare gli anni del boom postbellico, da cui è importante ricavare importanti indicazioni per il futuro.

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