A noi Frida Giannini piace, ci è sempre piaciuta, come donna, come stilista, come persona.
La sfilata di Gucci per il prossimo autunno inverno 2014/15 è un trionfo, un ritorno ai mitici anni ’60 ad una moda sensuale e ammiccante ma bon ton chic.
La collezione Gucci Autunno Inverno 2014 – 2015 prende spunto dal Gucci heritage per creare abiti dalle forme essenziali, realizzati secondo i codici del lusso Gucci. “Ho voluto cristallizzare l’essenza di Gucci per creare capi dalle linee pulite e rigorose, ma realizzati con materiali pregiati e declinati in una palette di colori inedita. Per un glamour puro.” – commenta il Direttore Creativo di Gucci, Frida Giannini.
Il meglio di Frida è sulla passerella e nel pre-sfilata dove anticipa che “Questa collezione è una delle mie preferite di sempre e vorrei fosse letta in questa direzione”, non solo “E’ la mia moda, continua la stilista, il mio modo di vedere la moda.”
“Una moda fatta di abiti per le donne, non per piacere agli uomini o essere le piu’ belle del party, e di questo sono fiera.
La donna deve essere elegante per se stessa”.
A ruota libera, con la voce ricca di emozione, Frida Giannini riconosce i suoi successi come i suoi errori, e lo fa con eleganza ed umiltà. E ti conquista, perchè lo fa in prima persona, senza nascondersi dietro a scuse o giustificazioni o analisi di mercato.
Lei, che è riuscita a portare l’ago della bilancia sulla sensualità sempre e comunque, lo fa anche per il prossimo inverno dove veste una donna di classe che non rinuncia a pieghe, abiti e bottoni in evidenza.
Sono i cappotti il punto vincente, alla Jackie Kennedy.
Una sfilata che rilegge i pezzi nostalgici degli anni ’60, della musica, dell’allegria, del divertimento.
Largo a Daywear Essentials e Boyish Romanticism. Ispirati alle icone di stile degli anni ’60.
Le linee asciutte e geometriche caratterizzano la collezione e sono spezzate dalla morbidezza della pelliccia. I look con i pantaloni alla caviglia dal taglio sartoriale sono alternati a quelli con i mini abiti dalla costruzione a tunica.
La pelle è il fil rouge. Su camicie di nappa sfoderata, lisce o con rouches. All over o come dettaglio. Su mini abiti, pantaloni, gonne, capospalla. La lana stretch, l’angora, il mohair donano volume e movimento alle forme boxy di peacoat, caban e cappottini, caratterizzati da bottoni piatti in metallo. La pelliccia interrompe il rigore con un inconfondibile stile bourgeois.
Shearling rovesciato, capra, castoro. Visone rosa per la T-shirt over. Stampa maxi animalier su seta o cavallino. Per trench, giacche, completi e mini abito.
E per la sera?
Ed infine i colori….Celeste, blu, verde, rosa, giallo. Rigorosamente pastello e in tinta unita. Con intervalli di cuoio, cammello e l’immancabile nero.
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