Galleggiamento in acqua allevia il dolore e aiuta a fronteggiare lo stress psico-fisico. Vediamo come.
Già sperimentata negli anni Cinquanta dal medico americano John Lilly, la Floating Therapy è tornata alla ribalta in questi anni così difficili per il nostro equilibrio psico-fisico. Ma vediamo come funziona.
Bisogna entrare in una vasca di deprivazione sensoriale, così chiamata perché lontana da stimoli acustici e luminosi. Poco più grande rispetto a quelle domestiche, la vasca viene riempita con 25 cm di acqua a una temperatura di 35°C circa, a cui vengono aggiunti 500 Kg di solfato di magnesio, sotto forma di sale di Epsom (o sale inglese). Sciolto in così poca acqua, il sale permette al corpo di galleggiare come succede nel Mar Morto. La sensazione che si avverte è simile a quella che prova un astronauta sulla luna, cioè di assenza di gravità.
L’ambiente creato, consente di sentirsi leggeri come l’aria liberi da ogni zavorra, fisica e mentale. A giovarne sono anche le articolazioni, è infatti indicata in caso di artrite e artrosi, ma anche dopo traumi sportivi, perché accelera la riabilitazione.
Però il trattamento va rimandato in caso di ferite, perché l’acqua salata brucia molto e chi ha la pressione molto bassa, deve consultare un medico perché in acqua potrebbe abbassarsi ulteriormente. Per il resto, la Floating Therapy è adatta a tutti e il benessere è garantito.
Di Raffaella Ponzo
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