“Abiti o Sculture?” Domanda che ci si pone dinanzi alla Collezione firmata da Abed Mahfouz. I sontuosi vestiti principeschi hanno ceduto il testimone a meravigliose e complesse creazioni tridimensionali, prendendo spunto dall’Architettura Sperimentale.
Abiti che evocano l’Opera House di Sidney, colori caldi e aranciati che ricordano l’autunno Newyorkese di Central Park.
Abiti Tridimensionali, simmetrie e volumetrie complesse bucano lo spazio, irrompono sulla passerella, invadono e avvolgono il corpo. Ma l’imprinting del Maestro Mahfouz rimane nelle tecniche sovrapposte di pizzo, ricami e pietre dorate che decorano i tessuti nobili. Cristalli a forme tubolari, crepe, mussola, pizzo e organza, si susseguono in passerella con effetti scintillanti e luminosi. Particolare è l’utilizzo del tessuto “paillette” che riflette interamente lo stile proposto.
Dorato antico, blu acqua, winter sky, verde tiepido, beige chinchilla e rosso reale, nuances calde e ghiaccio, lungo strapiombo e corto vertiginoso, tubini e vesti vaporose saranno i veri protagonisti del defilé Abed Mahfouz.
Tocco finale: l’abito da sposa “Al-Halimah”, “la sognatrice” superba composizione di stoffe e ricami che sancisce definitivamente Abed Mahfouz come il garante della femminilità tanto Orientale quanto Occidentale.
Ne deriva una donna autonoma e contemporanea che sfida tutte le regole della bellezza tradizionale.
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