Le emozioni, sia positive sia negative, sono stati mentali generati automaticamente dal sistema nervoso che accompagnano la nostra vita da sempre. Ma quando parliamo d’amore perché facciamo riferimento al cuore?
La ricerca nell’ambito del progetto europeo PSYCHE, in collaborazione con l’Università dell’Essex, l’Harvard Medical School e il Massachusetts Institute of Technology, grazie a questo algoritmo, è riuscita a superare le limitazioni dei sistemi per il riconoscimento delle emozioni già esistenti, strumenti che richiedevano serie di registrazioni di diverse variabili non fornendo una caratterizzazione precisa in tempo reale in breve tempo.
Gaetano Valenza, ricercatore post-doc presso il Centro di ricerca “E. Piaggio”, ha dichiarato: ”Abbiamo sviluppato un algoritmo matematico in grado di fornire attraverso la sola analisi dell’elettrocardiogramma una valutazione continua degli stati emozionali. In pratica, data una certa dinamica cardiaca, siamo in grado di predire il battito successivo e comprendere quale emozione è stata provata dal soggetto sotto osservazione”. Riporta la fonte dell’Università di Pisa.
Una scoperta molto importante per la medicina, in particolare in campo psichiatrico e psicofisiologico, poiché attraverso un elettrocardiogramma dinamico -Holter cardiaco- sarebbe possibile supportare in modo innovativo la cura delle patologie mentali, affiancato ai test e alle interviste.
Di Claudia Tirendi
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