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La formula della felicità non esiste, ma possiamo migliorare!

La felicità questione di attimi, obiettivo a lunga scadenza o meta irraggiungibile? Questione di prospettiva di come osserviamo il mondo e lo viviamo, mettendo da parte la teoria del “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto” rimane da chiedersi: cos’è la felicità?

Una promozione in ufficio, un lungo viaggio oltre oceano, un partner capace di riscaldare davvero il nostro cuore, un posto di lavoro che ci faccia arrivare alla fine del mese, ecc.
Centinaia di risposte a questa domanda così da accorgersi che ognuna di essa corrisponde a un obiettivo che vogliamo raggiungere, una meta che ci renda soddisfatti, un desiderio al quale poi ne aggiungeremo un altro e un altro ancora, perché si sa, l’uomo è un essere insoddisfatto alla ricerca perenne di quella chimera che è la felicità. In fondo la felicità non è altro che uno stato d’animo, essa è dentro di noi, come insegna lo psicoterapeuta Raffaele Morelli, e bisogna viverla “qui e ora”.

Per vivere al meglio con noi stessi e con gli altri, proviamo a eliminare 7 abitudini autodistruggenti per la nostra serenità, 7 passi per sentirsi meglio ed essere davvero felici, ogni giorno.

1 Organizzazione
Mille cose da fare, tante attività da portare avanti: il lavoro in ufficio, il pranzo con la suocera, il corso di cinese, il cambio stagione… Stop! Non complicarti la vita! Poniti delle priorità, con massimo due attività al giorno. Inizia dal week end, riordinando gli spazzi, gettando via inutili oggetti che non usi da anni e che creano solo caos nell’armadio e sulla scrivania. Dopo il lavoro rilassati con un’attività piacevole per distendere i nervi, che sia un’ora di Zumba o la lezione on line con la maestra Zhu Yanmin.
Quando l’ansia e la confusione ti bloccano siediti un attimo, respira profondamente per 10 minuti e starai meglio.

2 Essere se stessi
Al giorno d’oggi ci si preoccupa molto di ciò che gli altri pensano di noi. C’è chi sta dietro le quinte osservando gli altri esprime la propria opinione, chi invece finge di odiare il capo solo per non essere criticato dai colleghi, alienando così il proprio io. In realtà gli altri s’interessano a noi e alle nostre opinion molto meno di quel che pensiamo. Rilassiamoci, con gli amici, al lavoro, a tavolo a con i nostri genitori, esprimiamo ciò che pensiamo con educazione, accettiamoci così come siamo e ascoltiamo di più altri.

3 Positività
L’uomo è un animale sociale, una spugna che assorbe notizie, emozioni e stati d’animo differenti ogni giorno. Le cattive amicizie distruggono la nostra autostima quindi circondiamoci di persone positive e solari e impariamo a catalogare le critiche costruttive da quelle gratuite pronunciate solo per distruggere la nostra sicurezza. Mollate quell’uomo che dopo il primo approccio, vi fa notare che la vostra taglia di reggiseno non è proprio uguale a quella di Pamela Anderson, reagite con eleganza alla collega che prova a sminuirvi in riunione davanti al grande capo. Leggere un buon libro, ascoltare melodie rilassanti e organizzare un’uscita con un’amica folle e simpatica aiuterà tantissimo il nostro umore.

4 Il mito della perfezione
La perfezione non appartiene di certo a questo mondo, perciò continuiamo a ricercare la felicità in qualcosa che non esiste. Il lavoro perfetto, l’uomo perfetto e la cena perfetta non esistono, tutto avrà sempre delle sbavature. La perfezione, la vera felicità sta invece nel saper gestire quest’universo di cose imperfette.
Facciamo del nostro meglio ogni giorno, fissiamo delle date ai progetti e alla scadenza accettiamo il nostro lavoro, così com’è, diciamo a noi stessi “ho fatto del mio meglio e sto bene così”.

5 Collegarsi con il presente
Il presente è qui, adesso, il passato già non esiste più e il futuro, figuriamoci, non è mai esistito. Perché arrovellarsi su qualcosa che non c’è? Pensiamo al presente, a ciò che stiamo vivendo, lavoriamo per stare bene oggi e domani vedremo cosa accadrà. Impariamo dal passato e miglioriamo il futuro, ma senza pensarci troppo. Se stiamo stirando, limitiamoci a pensare a questo, evitando così di bruciare la blusa in crepe di seta!

6 Confrontarsi con se stessi
Una delle abitudini più autodistruggenti è di sicuro il confronto perenne con gli altri. La macchina più costosa, la silhouette perfetta, il lavoro più pagato, la relazione più affiatata… tutti paragoni che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha fatto. Il risultato? Frustrazione, rabbia e scarsa autostima.
Confrontare la propria vita con quella degli altri non è sempre la cosa migliore. La soluzione a questa cattiva abitudine e quella di congratularci per quello che abbiamo costruito nell’ultimo anno, che sia aver raggiunto il peso forma o aver migliorato la relazione con il partner o con i colleghi. Piccole cose che ci aiuteranno a non desiderare la vita degli altri, ma piuttosto ad amare la nostra così com’è.

7 Accettare anche gli aspetti negativi delle cose
Focalizzarsi solo sugli aspetti negativi di una situazione è sempre controproducente. Ogni situazione ha i suoi pro e i suoi contro. Lamentarsi non aiuta nessuno, ma lavorci sopra, provando a migliorare gli aspetti che non ci piacciono in qualsiasi situazione ci aiuterà a non far calare il nostro umore e ci renderà sicuramente più soddisfatti dei risultati ottenuti, guardando così a ciò che c’è di buono in noi e in quello che facciamo.

Di Claudia Tirendi

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