Ho ripreso un erbario marocchino disegnato dal mio amico Pierre Le Tan. L’ho stampato su tessuti freschi, leggeri, poi ho tagliato magliette a forma di narciso e calzoncini da elfo – piccoli insiemi per merende in radure in ombra e in luce, le uniche situazioni sociali che ormai mi divertono. Ho vestito qualche ninfa che passava per caso. Subito mi sono accorto che da qualche parte, tra le felci e le peonie selvatiche, scorreva un ruscello. Coi piedi a mollo in una pozza, delle ragazze in braghe di galles e pied-de-poule schizzavano un gruppo di bambine che avevano bigiato la scuola, linde nei loro grembiuli. E’ bastato un cenno e tutte quante ci hanno
Al calare delle tenebre sono apparse altre creature, boschive, vestite di ragnatele con motivi di margherite – e altre, forse fate arabe, in lunghe tuniche di georgette pervinca e di jersey calendula. L’aria era tiepida.
Siamo rimasti a guardare le stelle cadenti e la luna arrampicarsi e scendere nel cielo. E’ stata una notte allegra, con lucciole, grilli, danze, confidenze e risate. Ti ho invitato per raccontartela .
Stephan Janson
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