Sergei Grinko rivisita l’ “Ophelia” shakespeariana in una singolare chiave cibernetica contestualizzandola tra i ghiacci e le nebbie dove la protagonista troverà il riposo eterno in un candido lago bianco.
Una principessa, un’odalisca, una schiava. La donna di Sergei Grinko vive nel futuro e dimostra carattere e coraggio anche nelle situazioni e nelle scelte più estreme.
L’armonia del corpo femminile è tradotta in forme mai scontate che la valorizzano al massimo regalandole un’allure elegante e futurista.
Accentuata, esasperata, volutamente estrema, Sergei Grinko avvolge la silhouette in tailleur e tubini di sete e taffetas dai volumi e geometrie “spaziali”, quasi a voler sfidare la gravità.
L’effetto future-tech ritorna anche nelle proposte più romantiche grazie al singolare uso di fasce ed intrecci di caucciù trasparente per caratterizzare abiti e tuniche in vaporoso chiffon drappeggiato.
Accessori e calzature accentuano in modo esponenziale il messaggio lanciato, ed ecco comparire corazze di caucciù per un grintoso nude look fatto di ali di voile trasparente e micro-stutture architettoniche trasparenti quali mostrine, ulteriormente arricchite da veri e propri collari di plastica e cristalli tagliati quasi come borchie luminescenti.
L’intera collezione è dominata dai toni freddi del grigio chiaro e del bianco ghiaccio con sfumature dell’azzurro e del blu ed un unico tocco di rosso, espressione di quel magma caldo che anima e sconvolge il deserto artico.
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