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Un uomo dalla forte personalità per John Varvatos

Un uomo dalla forte personalit

“Mi interessa la personalità più che i trend. Ciò che trovo esaltante della moda è che si possono usare gli abiti per costruire personaggi che cambiano e crescono da una stagione alla successiva, pur rimanendo fedeli ai propri valori. Lo spirito del mio marchio è sempre stato una interpretazione moderna della vecchia scuola. Gli uomini che ho in mente sono intrigati dal passato ma non si lasciano intrappolare dalla nostalgia in un sogno anacronistico: sono risolutamente connessi al presente. Nel mio lavoro, savoir faire tradizionale e un approccio al vestire contemporaneo, nonchalant, non si sono mai esclusi vicendevolmente. Al contrario, sono il DNA del mio stile. Per questa collezione, ho pensato ad un viaggiatore: un uomo con un grande bisogno di esplorare e fare esperienze; un vagabondo affamato di conoscenza che si muove in treno dalle metropoli alla campagna, per poi tornare indietro. È vestito a strati: indossa il biker di suede sotto il cappotto di lana, o il cappotto-gilet sul cardigan, assicurando il tutto in vita con una cintura robusta. Questa volta più che mai, tessuti e trattamenti sono stati il punto di partenza del processo creativo: dalle tinture a freddo alle scorticature agli accoppiamenti di stoffe, ho usato tutti i mezzi a mia disposizione per creare abiti che sono sottili alla vista quanto sono intensi al tatto. Il mix libero dei pezzi è la mia dichiarazione anti-uniforme: questi uomini sono diversi dai loro padri.
Sono sofisticatamente rustici” – dice il designer John Varvatos della collezione a/i 2011/12.

Silhouette. Rilassata e individuale.

Il look è soft, con una certa nonchalance. Capispalla, pezzi sartoriali, maglie e camicie accarezzano il corpo senza rivelarlo. Linee fluide e strati multipli suggeriscono una visione dello stile che è insieme protettiva e pragmatica.

Giacche e capispalla. Morbidi ed eleganti. Cappotti a ¾, doppiopetto o monopetto con rever a lancia, sono essenziali nel look del viaggiatore. Il taglio è smilzo, e l’assenza di imbottiture rende anche i capi dall’aspetto più ruvido del tutto privi di peso.
I cappotti edoardiani hanno gli orli vivi, mentre doppi colli creano effetti di stratificazione sulle giacche e sui cappotti. Cappotti senza maniche con orli sovratinti sono indossati come gilet; chiusure a gancio e borchie al posto dei bottoni sulle maniche danno un twist inaspettato alle giacche sartoriali.
I gilet aggiungono un tocco di eleganza da gentleman.

Pantaloni. Ciondolanti e smilzi.
Combat sartoriali realizzati in tessuti preziosi creano un effetto paper-bag nella parte alta, per poi stringersi verso il fondo.

Camicie. Sofisticate ma rustiche.
Fatte per essere indossate fuori dai pantaloni, come base o capo esterno, sono allungate e con gli orli vivi. Colli ad aletta e pattern tattili creano un intenso contrasto visivo.

Maglieria. Calda e confortevole.
Grossi cardigan-giacca. Maglie fatte a mano di alpaca e lana. Girocollo Fairisle di garza. Giacche di maglia accoppiata dagli orli vivi. Maglia e tessuto sono mescolati in cardigan e maglioni con le maniche o il dorso di stoffa.

Pelle. Tattile.
Giubbotti aderenti di suede. Cappotti di shearling spazzolato. Cappotti di suede foderati di feltro.

Tessuti. Dalle testure intense.

Mix lino-lana; moleskine tinto a freddo; lana effetto seersucker. Fili di metallo aggiungono un ulteriore tocco di ricchezza tattile, così come il trattamento e scorticamento delle superfici.

Colori. Organici e sommessi.
Sfumature di marrone: cioccolato, caffè, ruggine. Vicuna. Rosso vino. Nero.

Accessori. Le sciarpe sono essenziali: larghe o strette, con o senza frange di pelle. Fasce sottili di lana si indossano come sciarpe o cravatte. Guanti da guida senza dita. Anfibi di pelle e feltro dalle alte suole. Valigie sabbiate, totes di pelle e feltro e borse di pelle completano l’immagine del viaggiatore.

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