Nuvole di pelliccia colorata, trasparenze impalpabili, accenti maschili, tocchi in vernice da lady misteriosa ma sempre ironica. La sfida stylish di una palette coraggiosa. E gli occhi nascosti da un cappello a tesa larga, con piume che ricordano una musa eccentrica. Per la stagione autunno inverno 2011-12 la donna Gucci si veste con un’allure cinematografica. Dal forte potere evocativo. Graffiante come una performance di Florence Welch dei Florence and The Machine. Intrigante come le immagini d’archivio di Angelica Huston ritratta da Bob Richardson. Come un film noir a colori. “E’ un dandysmo al femminile, che sintetizza in chiave contemporanea glamour, seduzione, elementi iconografici del marchio”, spiega il Direttore Creativo Frida Giannini, “Per una donna dalla personalità decisa, cesellata dalla cura dei dettagli e pronta a osare”.
Silhouette
Materiali
Pelle a pelle. Per la nappa dello chemisier e del dress senza spalline declinati in quella scala cromatica che regala un tocco estroso alla collezione. Ottanio, ruggine, verde smeraldo, cherry, lilla, lime, esaltati da colorazioni realizzate artigianalmente sulla pelliccia di caban, colli, manicotti e baschine in versione wild-deluxe. Pitone dipinto a mano per giacchini biker, montone per cappotti hippy style. E la tecnica tradizionale della sintesi che unisce volpe, visone e capra lavorati a telaio in un unico capo. Fino alla tranquillità di seta e tweed elettrizzati da improvvisi dettagli in vernice dal sapore fetish. Very Helmut Newton.
Sera
Accessori
Si rinnova la maestria artigianale che da sempre è sigillo di Gucci celebrando un grande ritorno a borse più costruite e strutturate. Con un twist che guarda al mondo heritage del marchio e uno spettro di pellami esotici. Tra coccodrillo, lucertola e struzzo che seguono il percorso cromatico dell’abbigliamento. La New Jackie si presenta nella nuova versione con tracolla lunga staccabile. Da abbinare nello stesso outfit alle interpretazioni preziose dei modelli della linea 1973. Debutta una new version della storica Bardot, nata nel 1975, dalla chiusura a sperone e di forma semiellittica. Con uno spirito ipergeometrico rievocato dall’eyewear. Occhiali da sole oversize dalle linee squadrate e divisi nella struttura con una parte sfumata. Leggeri plateau ton sur ton negli alti stivali al ginocchio, proposti anche in vernice nera e nelle Mary Jane con piping a contrasto. Che nella sera hanno un cinturino sottolineato da un inserto di pitone. Maxi borchia nel bangle, evoluzione dell’Horsebit. Effetto cartucciera nel bracciale. E un prisma a proiettile nell’anello e nei pendenti con ematite. Sono gioielli per una bellezza pericolosa.