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Quasi dei dipinti primaverili da indossare: sono le pellicce di PAJARO

Pajaro: dipinti primaverili da indossare per scacciare la malinconia autunnale. Zibellini double-face, foderati in soffice cashmere blu o cammello.

La pelliccia in chiave moderna? PAJARO
L’azienda che da oltre 40 anni è sinonimo di eccellenza nei capi in pelle e nella lavorazione delle pellicce ha organizzato un evento dal forte impatto glamour per celebrare una storia di successo.
Sperimentazione, lavorazioni sartoriali, una sapiente rilettura dell’heritage con accenti iper-moderni, tutto questo è Vinicio Pajaro che sfida i canoni classici della pellicceria con tramature nei toni diversi dello zibellino; con creazioni mosaico, dove l’intarsio riecheggia le fantasie Navajo o con lo jacquard di pelliccia, trasformando il vello prezioso quasi in un tessuto.

Nell’atmosfera liberty ipersofisticata di Villa Sette, ad Abano Terme, suo quartier generale hanno sfilato le novità per il 2016.

Parola d’ordine? Bagliori dorati.
Lo scintillante metallo prezioso è stato il degno sfondo di una collezione preziosa e sofisticata. Una visione avanguardista del suo designer e fondatore, cuore e anima del brand, se ancora non bastasse, margherite, fili d’erba e piante acquatiche ageminate sulle pellicce, faranno capolino dai visoni a tinte naturali o nelle sfumature pastellate.

Quasi dei dipinti primaverili da indossare per scacciare la malinconia autunnale. Sobriamente sontuosi gli zibellini double-face, foderati in soffice cashmere blu o cammello. Mentre le lane, dai motivi a stelline, crocette e rombi, faranno da contraltare al cuoio vivo nei poncho, nei gilet e nelle mantelle reversibili dallo sprint etno-chic.

L’eccellenza del Made in Italy con la selezione di zibellini intarsiati di luccicanti Swarovski e tagliati a cappottino; di splendidi giacchini scolpiti nei Blackglama; di macramè lavorati a degradé o a fantasie floreali e poggiati direttamente sulle pellicce rasate. Perché l’espressione del lusso non conosce confini estetici.

Il pizzo prezioso è prim’attore anche quando si fa fodera dei capi reversibili, o quando appare nei cappotti dalle inattese geometrie arcuate, fiore all’occhiello del marchio, così come le studiate contrapposizioni di pesi e volumi.
Vinicio Pajaro è stato anche il protagonista di una gallery di immagini allestita all’interno della “barchessa” di Villa Sette.

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