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Alberta Ferretti Limited Edition fw 2016/17: storia, fascino e sintomatico mistero

Per Alberta Ferretti una Limited Edition preziosa costruita solo con tessuti originali a tratti imprevedibile, inattesa ed enigmatica, di un’eleganza eccentrica ma sempre di classe.

La magia di Venezia, il fascino della Marchesa Casati e la preziosità dei tessuti animano la collezione glamour e misteriosa di Alberta Ferretti.

La collezione autunno-inverno 2016 Alberta Ferretti Limited Edition è un crescendo di gusto, stile e sensualità grazie a sapienti intarsi, sovrapposizioni di pizzo con laminature in platino e applicazioni laser.
Una Limited Edition preziosa costruita solo con tessuti originali a tratti imprevedibile, inattesa ed enigmatica, di un’eleganza eccentrica ma sempre di classe.

E’ Luisa Casati, icona di insuperabile e complessa femminilità di inizio Novecento,  ad ispirare una collezione che racconta le innumerevoli variazioni della personalità della donne di oggi.

«Ho pensato a questa collezione come un mezzo per esprimere a fondo il mio linguaggio di stile, che è sempre molto legato alla personalità femminile. E sono sempre più convinta che essere protagonista di una personale attitudine sia l’espressione più autentica delle donne dei nostri anni. Proprio per questo ho voluto presentare la collezione con un video: oggi più che mai, la moda deve inviare messaggi precisi, veloci e immediatamente fruibili da una platea sempre più ampia che, proprio attraverso la moda, e nell’immensa rete di Internet e dei Social Networks, partecipa al movimento globale che definisce il gusto dei nostri giorni», dichiara Alberta Ferretti.

Un passaggio di epoche e di stile, un’attualizzazione di un classico che Alberta Ferretti rende ancora più evidente presentando la collezione con un video, ambientato a Venezia e firmato dai
fotografi e video-makers Luigi & Iango, in cui la modella-attrice Malgosia Bela è l’interprete reale delle aspirazioni e delle trasformazioni veloci delle tante donne del nostro contemporaneo.

Pizzo e pizzo a intarsio, spesso laminato platino e sovrapposto a un tessuto lamé di crêpe; applicazioni tagliate a laser; la tridimensionalità delle applicazioni di fiori tremblant con frange; gli abiti di ciniglia a fil coupé; abiti, gonne, cappotti a pantaloni in cui una zebratura bionda ridisegna il concetto di animalier; cappotti di mohair leggero su cui lo jacquard riproduce le cancellature antiche della sede di Palazzo Donizetti a Milano; top costruiti con fili di seta intrecciati e arricchiti di paillettes cabochon dipinte.

Ogni tessuto, ogni ricamo, ogni taglio è stato pensato e prodotto per dare vita a linee che restituiscono una femminilità, originalità e indipendenza a cui un serpente torchon, che scende dalle scollature o ferma una scarpa, regala quel sorprendente e sintomatico mistero che le donne richiedono per affrontare il presente.

 

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