Donne in carriera, uomini dediti al lavoro e lo stress andante incombe all’interno delle nostre case. La tecnologia, gli smartphone, i tablet e i portatili, non fanno altro che aumentare le possibilità di essere reperibili non solo a livello personale, ma anche lavorativo.
Le conseguenze sono ovvie. Si parla di alti livelli di stanchezza fisica e psicologica con il raggiungimento di ore di lavoro superflue, oltre i termini contrattuali. La Francia si ribella e dice “no” allo stress. Un accordo tra sindacati e Confindustria garantisce “l’obbligo di disconnessione dei mezzi di comunicazione a distanza“. Il tutto nasce dall’esigenza di garantire i diritti dei lavoratori.
Dopo un dibattito lungo mesi e mesi, si è arrivata alla seguente conclusione. Nessun dipende deve sentirsi in obbligo di essere reperibile fuori dagli orari d’ufficio prestabiliti a livello personale. Secondo gli accordi contrattuali già dal 1999, i francesi devono impegnarsi nella propria professione per un massimo di 35 ore settimanali.
La legge riguarda oltre 1 milione di impiegati legati ad ambiti differenti come quello legale o tecnologico, e permette ai cittadini di potersi dedicare alla famiglia, alle proprie passioni o semplicemente di godersi un po’ di sano relax, oltre le ore lavorative.
Nancy Malfa