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Seno rifatto, conoscerne vantaggi e svantaggi

Un seno rifatto può cambiare la vita? Si, ma non sempre in meglio. Ecco una guida pratica per chi vuole rifare il seno senza correre rischi e vivere bene.

Un seno rifatto ti cambia la vita? Dipende da tanti fattori, e non sempre sono tutti positivi. Il ricorso ad un’operazione di chirurgia estetica per rifare il seno può essere di diverso tipo, dalla mastoplastica addittiva a quella riduttiva, passando per lipofilling e la mastopessi, insomma, rifarsi il seno non è una passeggiata, ed è fondamentale informarsi adeguatamente su vantaggi e svantaggi, e soprattutto sulle conseguenze dell’operazione (degenza e tempi di recupero).

Seno rifatto: pro e contro

I vantaggi di un seno rifatto sono di natura estetica e psicologica, una donna che si piace sta meglio con se stessa e con gli altri, e un bel seno spesso è un’iniezione di autostima molto importante. Ricordiamoci che avere un seno prosperoso non è solo una faccenda di narcisismo, molto spesso devono ricorrere alla chirurgia estetica donne che hanno subito un’asportazione totale o parziale a causa di un tumore, e in questi casi è ancora più marcata la componente psicologica, perchè indica un ritorno alla normalità.

Gli svantaggi sono solitamente di due tipi: estetici quando l’aspettativa è inversamente proporzionale al risultato finale, e di salute, quando il lavoro, magari non eseguito a regola d’arte, può provocare infiammazioni o problemi ben peggiori. In entrambi i casi, spesso bisogna tornare nuovamente sotto i ferri, e questo è il problema principale, dacchè sarebbe auspicabile non doversi abbonare ad un lettino da sala operatoria, poichè i postumi di un’operazione hanno sempre e comunque dei, seppur lievi, effetti collaterali. Ed inoltre, per quanto l’operazione sia assolutamente di routine, ricordate che è pur sempre un’operazione chirurgica, con tutti i rischi connessi.

Una cosa importantissima da tenere in considerazione inoltre è la dimensione alla quale puntiamo ad arrivare, non si dovrebbe mai esagerare, primo perchè l’effetto ottico (ed estetico) di un passaggio ad una taglia troppo grande (rispetto al principio), potrebbe essere traumatico proprio a livello psicologico, e poi perchè ognuna ha un fisico ben definito, e alterarlo troppo potrebbe creare complicazioni anche pericolose.

Il suggerimento è di non osare oltre le due taglie in più e oltre la coppa C (seno pieno ma non eccessivo), e ricordate anche che un seno troppo grosso, col tempo (e col decadimento dell’elasticità della pelle), potrebbe costringervi a ulteriori interventi, magari anche di mastoplastica riduttiva.

A che età rifarsi il seno?

Il discorso dell’età è strettamente collegato ai “contro” di un intervento estetico. Premesso che in Italia è vietato un intervento al seno sotto i 18 anni (salvo casi particolari), è anche sconsigliato affrontare un’operazione simile in età troppo avanzata, poichè i tessuti della pelle col tempo tendono a perdere elasticità e un intervento in età adulta, potrebbe non avere gli stessi tempi di recupero ma soprattutto potrebbe non avere la stessa efficacia che avrebbe su un corpo più giovane.

Diciamo che non c’è un’età preferibile ben definita, quanto semmai un’indicazione di massima che definisce un range ottimale tra i 25 ed i 30 anni, ma questo non vuol dire che a 40 anni sia sconsigliata un’operazione del genere, le statistiche più recenti infatti dicono che l’età media alla quale ci si avvicina ad un intervento di chirurgia estetica, ad oggi, è molto vicino ai 50 anni.

Sicuramente è importante che la ragazza o donna che voglia affrontare tale intervento sia ben informata, e magari non sia giovanissima, onde evitare scelte troppo affrettate (date dall’età) delle quali poi rischiare di pentirsi. Risulta altresì importante considerare di fare un intervento al seno possibilmente dopo aver partorito, per evitare problemi durante l’allattamento e soprattutto perchè molto spesso proprio alla fine dell’allattamento potrebbe esserci uno svuotamento eccessivo del seno, ergo, meglio intervenire dopo e non prima che si sia presentato il problema.

Requisiti di salute

Qui è molto importante specificare, data la natura dell’intervento, che ricordiamo, è un intervento estetico e non salva vita, che le condizioni di salute devono essere ottimali e praticamente perfette per poter procedere.
Si faranno degli esami del sangue che dovranno essere perfetti, come anche la radiografia al torace e l’ecografia (oppure a seconda dell’età un’ecografia e una mammografia), ed inoltre dovrete riuscire a raccontare al medico la vostra storia clinica in modo più dettagliato possibile. Alcune condizioni patologiche quali un forte sovrappeso o eventuali disfuzioni cardiache, ma anche la presenza di tumori al seno in famiglia, oppure se siete delle fumatrici, potrebbero anche non permettere tale operazione. Siate quindi il più possibile precise nel riferire tutto quanto vi venga richiesto dal dottore, poichè è la vostra salute che è in gioco.

Quali sono i tipi di intervento al seno?

Mastoplastica addittiva

L’intervento al seno più comune è la mastoplastica addittiva, ovvero un intervento nel quale verranno inserite due protesi in silicone all’interno di una tasca ricavata nelle mammelle. Le protesi potranno essere messe subito dietro la ghiandola mammaria oppure al di sotto del muscolo pettorale. Questo dipende dall’effetto finale che si desidera avere e viene determinato da un algoritmo che valuterà quale sia la posizione migliore per far si che le protesi si integrino esteticamente sul vostro fisico. Esiste anche una via di mezzo definia dual plan, che consiste nel mettere la protesi sotto il pettorale nella parte superiore e sotto la ghiandola in quella inferiore. In caso di mastoplastica addittiva anche la zona dove incidere è variabile e determinata dal tipo di lavoro effettuato. Si va dall’incisione nel solco sotto il seno, che è la via più facile e con cicatrici poco visibili, all’incisione intorno all’areola, però per protesi non troppo voluminone. Se le protesi sono minute, c’è anche la possibilità di un intervento con incisione ascellare.

Mastopessi

Per intervenire in caso di ptosi (discesa del seno, in termini medici, dopo l’allattamento, un forte dimagrimento o per il passare degli anni) si può eseguire una mastopessi, ovvero un lifting del seno. In questo caso il tessuto mammario viene risistemato sotto la ghiandola come se fosse una protesi in silicone, l’areola si posiziona più in alto e la pelle in eccesso viene eliminata.

Lipofilling

Il lipofilling invece è una tecnica con la quale si inietta il grasso prelevato dalla paziente stessa, tramite una liposuzione, e si inserisce al posto delle protesi. Il lipofilling è un’alternativa molto interessante in caso di piccoli ritocchi e in caso di asimmetrie, potendo intervenire in modo diverso sui seni. Spesso il lipofilling è complementare ad una mastopessi, qualora sia necessario un piccolo riempimento, senza ricorrere alle protesi.

Mastoplastica riduttiva

Questo intervento ha l’obiettivo opposto rispetto a quella addittiva e viene eseguito per ridurre il seno. Come intervento è più impegnativo e più lungo, sia come sedute che come tempi di recupero, rispetto alla mastoplastica addittiva.

Quanto costa rifare il seno?

Il costo per un intervento estetico al seno è dipendente dal tipo di intervento stesso e anche dalla struttura in cui viene fatto, nonchè, in caso di mastoplastica addittiva, anche dal prezzo delle protesi. Diffidate dalle “offerte da discount”, qui la qualità è molto importante, altrimenti non solo potreste ritrovarvi con un risultato insoddisfacente (e riccorrere a nuovi interventi), ma potreste rischiare anche di compromettere la vostra salute.

Per una mastoplastica addittiva si può andare dagli 8.000 ai 12.000 euro, tutto compreso, mentre per una mastopessi i prezzi sono leggermente più contenuti (da 6 a 10.000 euro). Ben diverso il discorso della mastoplastica riduttiva, qui i costi lievitano un po’, e per “ridurre” il seno sarete costrette ad “aumentare” la spesa, un intervento di questo tipo infatti può andare da 10 a oltre 14.000 euro.

A chi rivolgersi e come assicurarsi di andare in buone mani?

Per evitare problemi sarebbe meglio recarsi in strutture note, conosciute, piuttosto che piccole cliniche magari nate da poco, tuttavia fa molto anche il passaparola (se avete delle amiche/conoscenti che hanno sostenuto un intervento e ne sono soddisfatte) e la ricerca: chiedete al vostro medico, sicuramente saprà consigliarvi un collega o una struttura di cui si fida.

In ogni caso siete voi l’ago della bilancia, fate un primo colloquio, vedete come si svolge e come si comporta il vostro interlocutore. Colloqui sbrigativi o tentativi di convincervi con troppa insistenza non sono un buon punto di partenza. Considerando che ogni intervento ha pro e contro, e solo se fatto con la dovuta perizia i rischi che insorgano problemi si rendono minimi, vien da se che un chirurgo che risulti troppo sbrigativo (tipo ad un colloquio terminato in pochi minuti) o troppo interessato a fare l’operazione, non è un buon segno. Un colloquio deve durare il giusto, un’ora o poco meno, perchè il chirurgo deve chiedervi tutto e al tempo stesso deve darvi ogni tipo di informazione, e mettervi al corrente di tutti gli eventuali rischi e complicazioni. Non deve forzarvi la mano, siete voi che dovete uscire dal colloquio con la convinzione di fare l’operazione, senza che serva alcuna opera di convincimento.

Durata dell’operazione e tempi di recupero dopo un intervento al seno

L’intervento di mastoplastica addittiva in media dura 30/40 minuti ed in alcuni casi è possibile anche farlo in day hospital. Dopo l’intervento si dovrebbe usare un particolare tipo di reggiseno per far sì che le protesi si assestino nella posizione voluta.

Per quanto riguarda i tempi di recupero, se non ci sono complicazioni si potrà tornare al lavoro dopo una decina di giorni e dopo circa due settimane si potranno già muovere quasi completamente le braccia e anche tornare a guidare. Il consiglio tuttavia è di evitare movimenti bruschi, almeno per le prime 6/8 settimane, trascorse le quali si potrà ricominciare a fare sport.

Per quanto riguarda la mastoplastica riduttiva, l’intervento è più complesso e necessita di tempi lievemente più lunghi per tornare completamente alla normalità.

Complicanze dovute all’intervento al seno

Il rischio più comune in caso di intervento di mastoplastica addittiva è quello di contrattura capsulare, ovvero la protesi di silicone potrebbe scatenare nell’organismo una reazione da corpo estraneo e quindi si potrebbe formare una capsula intorno alla protesi e ai tessuti circostanti, come fosse una pellicola avvolgente. È un fenomerno piuttosto normale che isola l’impianto dal resto dell’organismo e tende comunque a stabilizzarlo nella posizione corretta. Tuttavia può accadere che il nostro corpo produca una reazione esagerata formando delle capsule più rigide e più spesse che schiacciano la protesi e alterano la forma del seno, in questo caso è necessario rifare l’intervento.

A livello statistico c’è da dire che con le nuove protesi di ultima generazione, il rischio di contrattura capsulare è sceso al 3-5%, e in caso di intervento a regola d’arte (cioè con la cura, durante l’intervento, di ogni più piccolo dettaglio), questo rischio raggiunge probabilità veramente basse.

Perchè rifarsi il seno? Quali sono le motivazioni?

Perchè rifarsi il seno? Questa domanda dovreste farvela subito, e continuare a farvela fino a che non sarete più che convinte di voler procedere con un intervento di chirurgia estetica al seno. Le motivazioni non dovrebbero essere “per assomigliare a….” o “per piacere di più al mio uomo”, un intervento del genere deve essere utile a voi stesse, non agli altri.

Ricorrere alla chirurgia estetica per piacere a qualcuno è una sciocchezza tanto quanto tatuarsi il suo nome sul corpo. Chi ci da la garanzia che quel qualcuno sia per sempre? Fate attenzione!

Intrinsecamente la motivazione dovrebbe riguardare il proprio io. Avere un seno rifatto ci farebbe sentire meglio con noi stesse? Ci farebbe sentire meglio e più vicine al nostro ideale di persona? Se la risposta è si, allora siete sulla strada giusta. Deve piacere a voi, e dovete piacervi voi. Ricordate quindi che questo tipo di intervento, proprio perchè può avere delle conseguenze e potrebbe anche non essere definitivo, deve servire per farvi accettare meglio il vostro corpo.

Solitamente se la motivazione è quella giusta, ne beneficia anche l’autostima, perchè ci si sente più “complete”.

E se non si vuole ricorrere alla chirurgia?

Se non ve la sentite proprio di ricorrere alla chirurgia ma volete comunque tentare di aumentare il volume del seno potete ricorrere a creme per aumentare il seno, diete particolari e tanta ginnastica.

Leggi anche: Seno perfetto? Provate con il cibo

Ovviamente non aspettatevi risultati simili a quelli di un intervento. Nella migliore delle ipotesi una buona crema, della ginnastica e una dieta sana, potrebbero rendere il vostro seno più tonico, e magari col tempo anche aumentare lievemente il suo volume, ma si parla di risultati veramente minimi, non pensiate di mettere su una o due taglie con questi sistemi.

In ogni caso, ricordate che un seno tonico e ben sostenuto, anche se minuto, fa sempre la sua bella figura, e a volte anche meglio di un seno molto grande.

Non resta che decidere se vale veramente la pena rifarsi il seno, considerando, oltre all’aspetto strettamente legato alla salute anche che rifare il seno ha costi importanti.

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