Raffaella Curiel ha presentato la collezione di alta moda “Florigrafia in 3d”, nel cortile del suo atelier in via Montenapoleone. Sullo sfondo di un canneto in bambù, le modelle con 28 pezzi unici, primavera estate hanno sfilato in un susseguirsi di brevi flash show.
Raffaella Curiel: “dialogo tra reale e virtuale”.
Le demarcazioni tra la couture e il ready to wear si sono assottigliate e i generi si sono impollinati. Siamo o non siamo nell’era del no gender? Ormai anche le principesse da Kate Middleton a Beatrice Casiraghi, mescolano i capi, indossando tanto i jeans, quanto l’alta moda. Mentre, le nuove generazioni riscoprono il piacere del fatto a mano, magari vintage, conciliandolo col low cost. Dunque, per un‘alta moda come la mia che ha sempre vestito realmente le donne senza concedere nulla alle passerelle spettacolo, mi è parsa naturale la collocazione tra le griffe del prêt-à-porter. Ora più che mai. Perché, cresce il desiderio di storia, qualità e artigianalità da far dialogare con la superficialità e l’omologazione dell’epoca virtuale”.
FLORIGRAFIA IN 3D.
Tecnica e natura. Il concetto del 3d nelle lavorazioni, per attualizzare la Florigrafia, linguaggio dei fiori, di moda nell’800 coi Flower Book, per esprimere sensazioni che non possono essere pronunciate a parole. Una risposta estetica all’eccesso attuale di comunicazione.
FIOR DI FORME
FOGLIE, SFOGLIE: 18 SOTTOGONNE
Gli elementi della natura si sedimentano in giochi di stratificazioni: foglie su foglie di organza accarezzano e abbracciano il décolleté con le mantelline giallo-mimosa o fanno capolino dalle gonne, incorniciandone l’orlo.
FLORALIA
THEATER-COUTURE
Un neologismo di Lella Curiel cresciuta con la cultura della mamma Gigliola che ha sempre vestito il jet set alle prime del Teatro alla Scala di Milano. Theater-dress: omaggio all’Oriente “Giardino del mondo”. Tre pezzi in pizzo “d’oro- foyer” ricamato a tralci di coralli e seta devorata: cappa+pantaloni+minitunica. In vita, da una cintura gioiello, in corda stretch e veri coralli. Un’alternativa all’eccesso di scollature da red carpet mediatico. Perché ogni “stella” sia fiorita.
Che dire, Lella riesce sempre a far sognare con i suoi abiti da “mille e una notte”. Capaci di rendere belle e uniche, qualsiasi donna. Meravigliosa Lella!
Di FRANCO LORENZON
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