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La sfilata di Gilberto Calzolari alla Milano Fashion Week

MFW: lo spaccato tra i social network, ricchi di meravigliose immagini fake, e quello della crisi globale con i cambiamenti climatici. Tutto è in tilt.

Gilberto Calzolari è nato e cresciuto a Milano e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo una carriera di oltre 15 anni presso gli uffici stile di alcune tra le più importanti maison del lusso internazionale come Marni, Alberta Ferretti, Valentino, Miu Miu e Giorgio Armani,  nel 2015 ha deciso di creare il suo brand di moda high-end e sostenibile.

Una mission, la sua, che ritroviamo esplosa ai massimi livelli nella sfilata che apre la Milano Fashion Week intitolata Tilt System.
Partendo dal presupposto che la moda è il perfetto specchio della società, Gilberto Calzolari propone lo spaccato dei social network, che ostentano meravigliose vite fake in antitesi ad un mondo pieno di contrasti, dove un sistema in tilt si riflette anche sulla natura.
Le stagioni che non sono più quelle di una volta, i cambiamenti climatici e una crisi globale.

La nuova collezione di Gilberto Calzolari affronta questi contrasti di petto, facendo esplodere le contraddizioni e proponendo outfit sorprendenti da scomporre e ricomporre a piacimento, in un guardaroba poliedrico e multiforme dove elementi femminili uniti a dettagli e tessuti maschili, capi invernali ed estivi insieme, e stili di epoche diverse collassano in silhouette inedite, ma sempre glamour, e colori accesi, righe sfalsate bianche e nere e geometrie dissonanti, come in un glitch, rivelano un’estetica autenticamente contemporanea e, in uno statement contro i meccanismi di produzione di massa che ci costringono a ritmi sempre più forsennati, rispondono in maniera virtuosa alle nuove abitudini di consumo e alle svariate richieste stagionali.

Il tutto, naturalmente, nel segno della sostenibilità, che è la cifra etica del brand, tra lane fantasia da filati rigenerati; organze e crepe de chine in 100% seta organica e certificata GOTS; fake-fur; vinili e neopreni recuperati, e rasi semi-lucidi di poliestere riciclato da bottiglie pet, in un mix di tessuti sostenibili d’avanguardia e di stock di magazzino (splendidi tessuti “dimenticati” provenienti da diverse aziende tessili), per finire con l’upcycling di materiali insoliti e originali, come consuetudine nelle collezioni di Calzolari: in questo caso teli di ombrelli rotti che, recuperati, diventano veri e propri abiti.

Il risultato è appunto Tilt System: un esempio virtuoso di glamour consapevole che ridefinisce il concetto di lusso attraverso la lente della sostenibilità, e si esprime non solo nella scelta dei materiali, ma anche in un nuovo approccio produttivo.

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