christian dior

Quando Dior per soldi fu costretto a vendere i bozzetti: nessuno conosce questa storia sullo stilista più elegante di tutti i tempi

Il famosissimo Christian Dior ha una storia affascinante e ricca di retroscena che in pochi conoscono: dalla vendita dei bozzetti ai talismani magici. Conoscevi questi dettagli?

Non è solo un nome, ma forse il nome per eccellenza ad aver dato prestigio a tutta la moda parigina, divenendo nel giro di poco tempo l’emblema mondiale dello stile femminile contemporaneo: non possiamo non parlare di lui, Christian Dior, il couturier che ha certamente segnato tutta la moda dagli anni 50 sino ai giorni nostri. Un fascino il suo senza tempo, quella figura femminile, la sua silhouette delicata e mai prorompente ha sciolto i nodi sociali concedendo alle donne libertà, eleganza, personalità e tanta passione.

In realtà Dior nasconde alcuni retroscena molto interessanti all’interno di tutta la sua vita. Era un uomo molto riservato e tutto ciò che si apprese di lui arriva dalle modelle che lo osservavano, dalle sarte che in laboratorio davano vita alle sue creazioni, raccogliendo poco a poco gesti, pensieri, azioni e coinvolgimenti quasi filosofici. Dalla vendita di bozzetti arrivando ai suoi talismani magici, scopriamo alcune curiosità su Dior che ve lo faranno amare ancor di più!

Christian Dior e la sua incredibile storia: qualche piccolo dettaglio che in pochi conoscono

Nonostante fosse un uomo molto riservato, a detta di molti chiuso e poco avvezzo all’apertura, era considerato da tutti buono, gentile e pacato. Ha fatto della moda tutta la sua vita e considerando sia ancora ad oggi il suo nome tra i massimi esponenti dell’Haute Couture, possiamo affermare con certezza di aver fatto un lavoro eccezionale. Dior nasce a Grandville il 21 gennaio del 1905, ma si trasferisce con la famiglia a Parigi a soli 5 anni, nel 1910. Sin da ragazzo dimostra di avere un filo rosso per nulla sottile, anzi, spesso e resistente, nei confronti di qualsiasi forma d’arte.

Per amore del padre decide di intraprendere gli studi politici presso la Scuola di Scienze Politiche di Parigi, tuttavia il richiamo per l’arte è sempre più forte, decidendo di abbandonare gli studi. Nonostante questo, il padre appoggia la sua idea di aprire una piccola galleria d’arte insieme a Jacques Bonjean, sostenendo le spese. Christian voleva dare possibilità a quelli che definiva amici di poter esporre le proprie opere e non parliamo di nomi francesi dolci e anonimi, ma ben altro. Personalità dal calibro di Picasso, Matisse, Salvador Dalì e Max Jacob.

christian dior con modella
Christian Dior e la sua incredibile storia: qualche piccolo dettaglio che in pochi conoscono (Foto youtube @hegza lingo) – sfilate.it

Gli affari tuttavia non vanno egregiamente e purtroppo la morte di entrambi i genitori non gli permette di poter continuare a sostenere le spese della Galleria. Inizia quindi a vendere bozzetti di illustrazioni per poter tirare a campare come si suol dire, che andranno poi nelle mani di Balenciaga, Schiaparelli e Jean Patou. Collaborerà con alcune importanti riviste di giornale quali Le Figaro e Jardin de Modes. Qui si aggiunge un’altra chicca che si aggancerà alla prossima: nel 1938 Piguet gli propose di lavorare nel suo atelier come stilista e Dior accettò senza esitazioni poiché una veggente, quando avesse circa quattordici anni gli preannunciò che la sua fortuna sarebbero state proprio le donne. E poi cosa successe?

Christian Dior, dalla scaramanzia al successo

Lascia Piguet per arruolarsi nelle armi per la Seconda Guerra Mondiale, tornando un anno dopo con la sua totale assunzione da parte di Lucien Lelong. Qui incontrerà niente poco di meno che Balmain con cui lavorerà fianco a fianco per molti anni. Nel 1930 aprirà il suo primo atelier e con la sua prima sfilata Haute Couture Corolle del 1947, il suo verrà definito da tutti come il New Look. Nello stesso anno verrà lanciato il primo profumo della maison Miss Dior e riceverà l’Oscar della moda.

Dior tuttavia era molto scaramantico: ad ogni sfilata portava in tasca un mazzetto di mughetto e negli orli di ogni abito ne faceva cucire un fiore. Ad ogni sfilata indossava inoltre nel taschino un quadrifoglio, una moneta d’oro e un cuore di stoffa. Ancor più interessante il suo rapporto con le cartomanti, difatti prima di ogni defilè si faceva leggere le carte, in particolare i tarocchi marsigliesi e gli arcani maggiori italiani.

Infine, ciò che davvero in pochi conoscono è il luogo in cui morì: era il 24 ottobre del 1957, dopo una partita a carte presso il Grand Hotel&La Pace di Montecatini Terme, si ritirò nella sua stanza abituale(era un habituè dell’albergo) spegnendosi. Una vita affascinante, di cui l’arte e la moda rimangono ancora oggi per la maison canoni indiscutibili.

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