Un accompagnatore troppo visibile, un video virale, e una chiamata improvvisa per annullare tutto: la storia di un modello che racconta uno degli aspetti più spigolosi del Met Gala.
Al Met Gala tutto è studiato al millimetro. Temi, look, scalinate, sguardi. Ogni dettaglio contribuisce a creare quell’effetto sospeso tra teatro e red carpet che per una sera tiene in ostaggio il mondo della moda. Ma a volte basta un fuori fuoco, una presenza non prevista, per rompere l’illusione. È quello che sembra essere accaduto con Eugenio Casnighi, modello italiano che nel 2023 si è trovato, forse senza volerlo, nel pieno dell’inquadratura. Il video che lo ritrae accanto a Kylie Jenner ha fatto il giro dei social. A di distanza di tempo, quella clip gli è costato il posto.
Casnighi è uno di quei volti che solitamente passano inosservati ai più, ma sono fondamentali per la coreografia perfetta dell’evento. Eleganti, silenziosi, impeccabili. Questa volta, però, qualcosa è andato storto. O troppo bene, dipende dai punti di vista. Il suo viso ha attirato più attenzione del previsto. E da occasione, è diventato problema. La sua esclusione all’ultimo minuto dal team del 2024 ha aperto una questione che va oltre la sua figura.
Eugenio Casnighi e la regola non scritta del low profile: dietro le quinte del Met Gala
Il nome di Casnighi non era nuovo nei corridoi del Met. Aveva già lavorato all’evento nel 2022 e nel 2023, sempre con lo stesso ruolo: accompagnare le star sul tappeto rosso, assisterle, garantire che tutto scorresse senza intoppi. Lui, con il suo profilo pulito e il portamento misurato, era stato scelto proprio per quello. Un volto giusto, come si dice in gergo. Eppure, proprio quel volto ha finito per attirare troppo l’attenzione. Non per colpa sua, forse. O forse sì, se si chiede a chi prende le decisioni in cima.

Nel video che ha girato i social nel 2023, Casnighi appare a pochi passi da Kylie Jenner. La aiuta con il vestito, le regge lo strascico, resta al suo fianco mentre i flash impazzano. Un’inquadratura veloce, ma abbastanza per far scattare il passaparola digitale. “Chi è lui?” è la domanda più frequente nei commenti. Su TikTok il video supera i due milioni di visualizzazioni in poche ore. La clip non lo mostra parlare, non fa nulla di strano. Sta semplicemente lì.
Tra l’altro, alla vigilia dell’edizione 2024, Casnighi ha raccontato di essere stato escluso all’ultimo. Una chiamata secca, pochi giorni prima dell’evento. Nessuna motivazione ufficiale, solo un riferimento al video virale dell’anno prima. Del genere “sei diventato visibile, ora sei fuori”. Una logica che lascia spazio a molte domande. Che tipo di visibilità è accettata in eventi come il Met Gala? Chi può esistere nelle foto, e chi no? Perché un accompagnatore deve essere notato solo entro certi limiti?

Quello che emerge da questa storia non è solo un episodio curioso. È una piccola frattura nel racconto impeccabile che il Met Gala cerca di costruire ogni anno. Dove ogni corpo ha il suo posto, ogni ruolo è codificato. Quando qualcosa esce dai margini, anche solo per un algoritmo che decide di renderti virale, il sistema reagisce, con rigore, con distacco.
Il caso Casnighi si intreccia anche con una tensione più ampia. TikTok è entrato sempre più dentro il Met Gala, con collaborazioni ufficiali, sponsor, backstage condivisi in tempo reale. Ma questa apertura ai social sembra convivere con un certo fastidio per tutto ciò che non si può controllare. La viralità non sempre si allinea con la regia. E allora chi lavora dietro, ai margini, rischia di diventare una variabile pericolosa. Casnighi è solo l’ultimo esempio.