Non più solo per la spiaggia: le borse traforate si reinventano con forme pulite, colori neutri e materiali urbani. Sempre leggere, ma con carattere.
Fino a poco tempo fa, le borse traforate sembravano avere un solo destino: accompagnare asciugamani e creme solari lungo le passerelle di sabbia. Erano leggere, pratiche, e diciamolo, un po’ relegate al ruolo di accessorio da vacanza. Poi qualcosa è cambiato. Le abbiamo viste spuntare in città, tra uffici e aperitivi, sempre meno legate al mare e sempre più integrate nel quotidiano.
Quello che era un vezzo estivo oggi si adatta a ritmi diversi. Cammina su marciapiedi affollati, entra in metropolitane, prende posto accanto al laptop. La borsa traforata ha cambiato contesto, ma non ha perso la sua essenza. È rimasta ariosa, capiente, funzionale. Solo che ora sa giocare con materiali diversi, con linee più definite e un’estetica più misurata. Lontana dalla raffia, più vicina alla pelle o ai tessuti tecnici.
Dalla spiaggia all’asfalto: la nuova vita delle borse traforate
L’aria estiva resta, ma cambia pelle. O meglio, materiale. Perché oggi la borsa traforata si veste di eco-pelle, tessuti strutturati o morbide alternative vegetali, prendendo le distanze dalle trame più rustiche come paglia e rafia. Il cambio non è solo estetico, ma strategico: questi materiali sono più adatti a un uso quotidiano, resistono meglio al tempo, si adattano agli spostamenti rapidi e ai vestiti più urbani. Anche i colori seguono questo ragionamento. Niente tinte accese o fantasie floreali: dominano le tonalità neutre, dal cuoio al beige al nero, con qualche variazione burro o caramello per chi ama restare chiaro senza sembrare vacanziera.

Nel design, la trasformazione è ancora più evidente. Le linee sono pulite, i dettagli ridotti all’essenziale. I manici sono resistenti, le forme più contenute, senza rinunciare alla praticità. È una bellezza discreta, che non ha bisogno di troppe spiegazioni. Anche quando c’è un logo traforato, lo si percepisce più come tratto grafico che come ostentazione. Questo rende il pezzo interessante, ma non invadente.

Nel guardaroba urbano, la borsa traforata entra in modo naturale. Con un paio di jeans dritti, una camicia ampia e dei mocassini morbidi, una tote in pelle nera traforata si inserisce naturalmente. Con un abito midi e un blazer destrutturato, una versione in cuoio regge bene anche un meeting informale. Nel fine settimana, poi, basta una t-shirt oversize, un pantalone cargo e delle sneakers neutre per lasciarle fare il suo lavoro: contenere tutto il necessario senza appesantire il look.

Tra i modelli che si muovono bene in questo nuovo equilibrio ci sono alcune proposte ben calibrate. Emporio Armani firma una shopping bag ampia, in eco-pelle, con un logo traforato sobrio ma riconoscibile. La Durini Shopper, nel tono caramello, gioca su un’eleganza sottile, a metà tra formale e rilassato.

Stella McCartney porta la sua classica tote Hobo in una versione oversize e morbida, realizzata in VEGEA, un materiale vegano ottenuto dagli scarti dell’uva: un dettaglio interessante, senza essere invadente. Zanellato con la Postina Small propone una borsa in pelle traforata che si indossa in tre modi diversi, ideale per chi vive le giornate in movimento. Gianni Chiarini, infine, con la sua DUA gioca su una palette più ampia e su un design che accompagna senza guidare.
La borsa traforata urbana riflette un cambiamento più ampio… la voglia di avere accessori leggeri, adattabili, intelligenti. Che funzionano bene da soli, ma ancora meglio se inseriti nel flusso della giornata.





