Il momento in cui le temperature iniziano a salire e la città si trasforma in una distesa rovente di asfalto e marciapiedi incandescenti coincide, ogni anno, con lo stesso dilemma: come vestirsi senza soffrire?
Non parlo di ferie o weekend al mare, ma di quelle settimane in cui si lavora, si corre, si ha una vita sociale e una serie di impegni che non si fermano solo perché fuori ci sono trentacinque gradi. Eppure, ogni mattina davanti all’armadio si presenta sempre la stessa questione: come mantenere un certo stile senza finire col sudare da capo a piedi già al primo appuntamento? Il vero nodo, quello che spesso ci tradisce anche quando tutto il resto dell’outfit è calibrato, sono proprio le scarpe. A fine giornata, lo capiamo benissimo.
Perché mentre cerchiamo di sembrare impeccabili, a soffrire per primi sono loro: i piedi. Rinchiusi, trascurati, sottoposti a chilometri sotto il sole. Li costringiamo in calzature pensate per climi diversi, oppure scegliamo qualcosa di troppo easy, sperando di cavarcela. Il risultato è quasi sempre lo stesso, ossia disagio, vesciche, e quella sensazione di aver sbagliato tutto. È qui che entra in gioco una riflessione più attenta. Non basta che una scarpa sia bella. Deve anche saper rispondere a un clima difficile come quello di un’estate urbana.
Scarpe estive: la scelta perfetta per l’alta temperatura e modelli per la città
A volte si pensa che basti scegliere qualcosa di aperto per risolvere il problema. In realtà, chi vive la città in estate sa bene che la questione è molto più sottile. I sandali da spiaggia, per esempio, sono perfetti con un pareo e una granita in mano, ma stonano in un ufficio, in un appuntamento o anche solo su una terrazza in centro. Eppure, se si escludono quelli, le alternative non sembrano così immediate. Il rischio è rifugiarsi in sneakers troppo pesanti o in soluzioni sbrigative che poi paghiamo, in termini di stile e di benessere.
Il materiale, spesso sottovalutato, è il primo vero discrimine. Le pelli lisce e chiuse trattengono il calore, mentre tessuti come la tela, il lino o le reti tecniche lasciano passare l’aria e si asciugano più in fretta. Ma non basta che siano traspiranti. Devono anche seguire il piede, adattarsi alla camminata, ammortizzare dove serve. In estate si cammina molto, più di quanto si pensi, e ogni piccolo dettaglio della calzatura può fare la differenza tra una giornata fluida e una di piccoli fastidi che si accumulano. Le suole, leggere e flessibili, aiutano moltissimo: non appesantiscono la camminata e evitano quell’effetto piede cotto tipico delle suole in gomma troppo spessa.

Poi c’è il tema dell’equilibrio tra apertura e formalità. Le scarpe troppo aperte rischiano di sembrare trasandate, quelle troppo chiuse fanno soffrire. In mezzo, si muove un mondo di modelli pensati proprio per l’ambiente urbano estivo. Mocassini destrutturati, ad esempio, sono freschi, leggeri, ma con una forma che regge anche in un contesto formale. Alcuni marchi storici li propongono in versioni traforate o in suede sottile, altri giocano con colori polverosi, neutri, che si integrano bene in qualunque palette estiva. Perfetti con pantaloni in lino o gonne fluide, permettono di essere a proprio agio senza sembrare mai fuori posto.
I sandali urbani meritano un discorso a parte. Non sono da confondere con quelli da mare o da casa. La differenza la fanno i materiali, i dettagli, e la pulizia del design. Pelle liscia, fibbie sottili, linee dritte. Alcuni modelli sono così essenziali che diventano un passepartout, tanto con un abito lungo quanto con un completo spezzato. E, sorpresa, possono anche sostituire un tacco in certe occasioni, se scelti bene. Il trucco è cercare l’equilibrio tra comfort e rigore.

Le espadrillas, spesso sottovalutate, sono invece una delle poche scarpe capaci di evocare subito l’estate senza perdere del tutto l’equilibrio urbano. La loro struttura leggera, con la classica suola in corda intrecciata e tomaia in tela o cotone, permette al piede di respirare pur mantenendo una certa solidità. Non sono solo da spiaggia: i modelli con zeppa discreta o con forme più pulite, nei toni naturali o neutri, si prestano benissimo anche a un contesto cittadino. Perfette con abiti midi, pantaloni larghi o gonne dritte, aggiungono un tocco rilassato ma mai sciatto.
Infine, c’è il capitolo sneakers. Qui serve un po’ di attenzione in più, perché è facile sbagliare. Le classiche in pelle vanno evitate nei giorni più caldi, meglio optare per versioni in canvas o in mesh. Alcuni brand stanno facendo un lavoro interessante su materiali riciclati, tessuti traspiranti e design minimale. Il risultato è una sneaker che si può indossare anche con un pantalone sartoriale senza sembrare fuori luogo, anche con una classica Converse.
Alla fine, trovare la scarpa giusta per l’estate in città non è impossibile, ma richiede attenzione. Non esiste un modello perfetto per tutti, ma ci sono alcuni principi base che aiutano a orientarsi. Il primo è non scendere a compromessi né con lo stile né con il benessere. Il secondo è osservare come si muove la città: chi riesce a mantenere un certo aplomb anche con trentacinque gradi addosso, spesso ha fatto scelte precise, ragionate, e soprattutto pratiche.