Ci sono prodotti che entrano nella routine in punta di piedi. Li compri per provarli, senza aspettative, magari solo perché costano poco e sembrano promettere bene.
E poi, quasi senza accorgertene, diventano indispensabili. L’olio struccante di Balea è arrivato così, in un pomeriggio di passaggio al DM, quando cercavo qualcosa di semplice per togliere il trucco in modo veloce, senza irritazioni, senza profumo, senza la solita sensazione di unto che ti resta sulla pelle. E con la pelle sensibile che mi ritrovo, lo ammetto, la diffidenza iniziale era d’obbligo. Ma già dopo i primi utilizzi è stato chiaro che qualcosa era diverso.
Mi ha colpito la leggerezza. Solo un olio sottile, fresco, che si fonde sulla pelle e rimuove tutto senza fare storie. Fondotinta, mascara, rossetti a lunga tenuta, anche la protezione solare di quelle giornate in cui la faccia è un bunker. Va via tutto, e la pelle non tira, non si arrossa, non brucia. È stato come trovare un equilibrio in un gesto che faccio ogni sera da anni ma che, per una volta, non mi ha fatto rimpiangere nulla. Né il balsamo detergente da venti euro, né l’acqua micellare che mi lasciava sempre qualcosa indietro.
Perché questo olio è perfetto anche se non ami gli oli
Il primo punto a favore è proprio la consistenza. Sottile, fluida, non troppo densa ma nemmeno acquosa. Si massaggia bene, scivola sul viso senza resistenza, e soprattutto si risciacqua senza lasciare quella patina cerosa che a volte sembra impossibile da togliere. Quando entra in contatto con l’acqua, diventa lattiginoso. Non serve doppia detersione, né dischetti, né salviette. Solo mani, viso e un asciugamano pulito.
Ma quello che lo rende davvero interessante è la formula. Nessun profumo, che per chi ha la pelle sensibile è già un enorme vantaggio. Dentro c’è olio di argan, che conosciamo tutti, ma anche un estratto di centella asiatica ricavato in modo particolare. Non è il solito liquido verde a effetto placebo, ma una versione oleosa ottenuta con un processo che conserva tutte le proprietà lenitive della pianta. Dopo averlo usato, la pelle sensibile resta calma, senza zone arrossate, e con una morbidezza che sembra quasi una crema. E sì, anche intorno agli occhi. Lo uso tranquillamente per sciogliere il mascara e non mi dà alcun fastidio.

Poi c’è la questione prezzo. Per meno di 4 euro, trovi un prodotto vegano, dermatologicamente e oftalmologicamente testato, che funziona esattamente come certi oli coreani da venti o trenta euro. Anzi, in alcuni casi meglio. Perché è meno profumato, meno carico, meno pesante. Non si sente sulla pelle dopo il risciacquo e non occlude. Per me che ho provato di tutto, è stato sorprendente trovare un prodotto così essenziale e così ben fatto in una confezione da 100 ml, compatta, comoda anche da portare in viaggio.
L’uso quotidiano è facile da inserire in qualsiasi routine. Anche se torni tardi, anche se hai sonno, bastano trenta secondi. Ti ritrovi con la pelle pulita, elastica, pronta per la crema o semplicemente per dormire. E a lungo andare ho notato che la mia pelle risponde meglio anche agli altri prodotti. Si irrita meno, resta più uniforme, e non ho più quella sensazione di secchezza la mattina.

Per chi ha sempre avuto dubbi sugli oli struccanti, questo è un buon punto di partenza. Non unge, non sporca, non appesantisce. Pulisce e basta. Ed è strano che una cosa così semplice sia così difficile da trovare. Ma quando la trovi, non la lasci più. A me è bastato provarlo una settimana per capire che sarebbe rimasto. Perché in un panorama di prodotti sempre più complessi, questo olio fa una sola cosa, ma la fa benissimo.
Se ti stai chiedendo con cosa potresti paragonarlo, ti dico subito che il riferimento che viene in mente è uno solo. L’olio detergente coreano alla Centella del Madagascar. Lo conoscono in tante, è spesso introvabile online, e quando si trova costa intorno ai 20 euro. Ha una bella texture, ottimi ingredienti e una fanbase affezionata. Ma la verità è che quello di Balea, pur con una formula più semplice, regge benissimo il confronto.