Lo scollo giusto cambia tutto: il trucco per valorizzare (davvero) viso e décolleté

La linea dello scollo influisce su collo, viso e proporzioni più di quanto immaginiamo: un dettaglio sottovalutato che può trasformare anche i capi semplici.

M è capitato di scegliere le magliette solo in base al colore. Pensavo che bastasse il tono giusto per darmi un’aria più fresca, più luminosa, magari più elegante. Poi ho capito che il taglio dello scollo faceva molto più della palette. Bastava cambiare linea per vedermi diversa nello specchio. Con uno scollo sbagliato, anche il trucco più preciso sembrava non funzionare. Collo sparito, spalle più grandi, viso più tondo del solito. Invece quando lo scollo era quello giusto, era come se tutto trovasse il suo equilibrio. E non servivano neanche accessori. Bastava lui.

Il punto è che nessuno te lo insegna. Le amiche ti dicono che stai bene, i camerini hanno luci tremende, le foto online confondono più di quanto aiutino. E intanto compri capi che poi indossi una volta e lasci nell’armadio perché non ti convincono, anche se erano la taglia giusta. Per me la svolta è arrivata quando ho iniziato a ragionare non su cosa fosse di moda, ma su cosa funzionasse davvero con il mio viso, le mie proporzioni, il mio modo di muovermi.

Come la forma dello scollo influisce su viso, collo e proporzioni del busto

C’è una cosa che ho notato provando decine di top in camerino: quando uno scollo sta bene, te ne accorgi subito. Non c’entra solo con il seno o con il collo, ma con l’impressione generale che dai. Uno scollo a V profondo su una donna con lineamenti rotondi può essere miracoloso, così come uno a barchetta può creare un effetto elegante su un collo corto. E non è solo questione di gusto: è come il capo interagisce con le forme del corpo, con il modo in cui si muove la testa, con il modo in cui cadiamo sulle spalle.

donne con maglie
Come la forma dello scollo influisce su viso, collo e proporzioni del busto – foto calliope.style – sfilate.it

Il paradosso è che più il capo è semplice, più lo scollo diventa decisivo. Una maglietta bianca può sembrare piatta o preziosa solo a seconda della linea che segue. Per questo trovo utilissimo fare prove davanti allo specchio, anche con vecchi capi. Bloccare con una molletta, girare il top al contrario, creare pieghe finte per simulare scolli diversi. Aiuta a capire subito cosa funziona. E spesso quello che pensiamo ci stia bene perché è “neutro” è solo un compromesso poco valorizzante.

Ci sono anche scolli che sembrano innocui, ma richiedono attenzione. Il girocollo, per esempio, addolcisce molto, ma su certi visi rischia di accorciare troppo la figura. Lo scollo quadrato, al contrario, può essere strutturato e bellissimo, ma solo se le spalle lo reggono. E poi ci sono quelli più scenografici, come il cuore o l’halter: meravigliosi, ma da scegliere con una certa consapevolezza. Non tutto sta bene a tutte, ma qualcosa sta bene a ciascuna: basta individuarlo e partire da lì.

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Lo scollo giusto parla del tuo modo di stare nei vestiti – foto calliope.style – sfilate.it

Un altro trucco che ho scoperto col tempo è usare le collane per potenziare o riequilibrare. Con uno scollo a V, una collana lunga e sottile accompagna la linea e slancia ancora di più. Con uno tondo, un girocollo deciso riequilibra e riempie. Se lo scollo è a cuore, invece, basta un ciondolo che si ferma nel punto giusto per fare tutto il lavoro. In questo modo anche un capo vecchio torna ad avere senso. Non è questione di accumulare pezzi nuovi, ma di leggere meglio quelli che già abbiamo.

Alla fine, parlare di scollo significa parlare di come vogliamo presentarci. Di come vogliamo che venga letto il nostro corpo, ma anche il nostro modo di stare dentro i vestiti. Quando un capo è pensato bene per la persona che lo indossa, tutto appare più naturale.

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