Sfigurata da una crema sbagliata? Non è sbagliata, è che non sai usarla

Una guida pratica per evitare errori comuni con alcune creme e capire come usarlo senza danneggiare la pelle, imparando a rispettarne tempi, dosi e abbinamenti corretti.

Capita di guardarsi allo specchio la mattina e pensare “ma cosa ho fatto ieri sera?”. A volte è solo quella crema nuova, entusiasmante, che prometteva pelle radiosa e invece ha portato rossori, desquamazione e un pizzico di panico. È facile pensare di aver sbagliato prodotto. Eppure, nella maggior parte dei casi, non è il prodotto ad essere sbagliato. È l’approccio. In particolare, quando si parla di retinolo, la tentazione di usarlo come una scorciatoia magica verso una pelle perfetta è tanta. Ma chi conosce davvero questa molecola sa che non funziona così.

Lo ammetto, la prima volta che l’ho inserito nella skincare l’ho fatto con l’entusiasmo di chi apre un pacco il giorno del compleanno. E ho esagerato. Due sere di fila, dosi generose, zero protezione solare il giorno dopo. L’ho pagata tutta: pelle che tirava, piccole screpolature, l’impressione di aver fatto un errore irreparabile. In realtà era solo il retinolo che faceva il suo lavoro, ma io non avevo fatto il mio. È da lì che ho iniziato a capire quanto conti il modo in cui usi un prodotto, più ancora della formula stessa.

La skincare giusta per accompagnare un attivo potente come il retinolo

Quando si introduce il retinolo nella skincare, la fretta è la prima cosa da lasciare fuori dal bagno. Pensare di vederne subito gli effetti è un tranello in cui si cade facilmente, perché è un attivo potente, con risultati visibili ma non immediati. Funziona in profondità, stimolando la produzione di collagene e rinnovando la pelle lentamente. Se si esagera nei primi giorni, il rischio non è solo un arrossamento passeggero. È quello di compromettere la barriera cutanea, aprire la strada a disidratazione e rendere la pelle più reattiva a tutto.

Il punto è che spesso si confonde la reazione con un risultato. Quel leggero pizzicore iniziale può essere normale, ma se si trasforma in desquamazione evidente o in una sensibilità costante, è segno che qualcosa non va. Magari la percentuale era troppo alta per una pelle non abituata. Magari lo si è usato insieme ad altri attivi esfolianti, pensando di accelerare il trattamento.

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La skincare giusta per accompagnare un attivo potente come il retinolo – sfilate.it

Chiariamo una cosa: il retinolo non è il nemico. È uno degli attivi più studiati e con maggiore efficacia scientifica per quanto riguarda l’antiage. Ma proprio per questo, richiede rispetto. Una pelle giovane, non abituata o con tendenza alla sensibilità, ha bisogno di partire con percentuali bassissime e con una frequenza diluita. Una volta a settimana all’inizio, poi si ascolta la risposta e si adatta. La costanza fa più di qualsiasi quantità.

Un errore molto comune è sottovalutare l’importanza della protezione solare quando si usa il retinolo. Anche in inverno, anche in città, anche se si sta poco all’aperto. La pelle trattata con retinoidi è più sottile e vulnerabile alla luce, e basta una giornata soleggiata per accentuare macchie o sensibilità. Pensare al retinolo senza SPF è come andare a correre in montagna in ciabatte: il paesaggio è bello, ma il rischio di farsi male è concreto.

Infine, occhio alle combinazioni. Non tutto può essere messo insieme in una skincare. Il retinolo non ama gli acidi forti, i peeling aggressivi, i profumi eccessivi o gli oli essenziali. Vuole una routine semplice, essenziale, in cui possa lavorare indisturbato. Un buon detergente, una crema idratante gentile, una barriera protettiva.

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