Rafia reinventata: le borse naturali che sembrano artigianali ma sono super urbane

Non più legate solo al mare o alla spesa al mercato, le nuove borse in rafia puntano su struttura, stile e versatilità. Ecco come sono cambiate.

Per anni ho lasciato le borse in rafia al loro posto: quello delle vacanze. Le mettevo in valigia, tra il telo da mare e l’olio solare, e le tiravo fuori solo una volta arrivata al mare. Appena tornavo in città, sparivano di nuovo. Un po’ per abitudine, un po’ perché sembravano fuori luogo in mezzo a taxi, computer e marciapiedi. Poi ho cominciato a notare dei dettagli che mi hanno fatto cambiare idea. Non era più la solita borsa sformata da spiaggia. Aveva angoli netti, finiture in pelle, una chiusura solida. Stava su da sola.

Era bella da vedere e anche da portare. Soprattutto, stava bene in città. La cosa che mi ha colpito è che sembrava ancora naturale, ma senza quell’aria da souvenir. La rafia è cambiata, certo è rimasta riconoscibile, ma ha perso l’ingenuità. Ora si lavora in modo diverso: struttura, equilibrio, materiali misti. Non è più l’oggetto stagionale da cui ti separi a settembre, è diventata una vera borsa. Non solo funziona nel contesto urbano, ma ha un’identità forte, riconoscibile, senza essere ingombrante.

Come si portano in città senza sembrare fuori luogo

Negli ultimi due anni ho visto la rafia diventare protagonista non solo delle vetrine estive, ma anche degli showroom più rigorosi. Non si parla più di cestini da spiaggia, ma di borse pensate con taglio sartoriale. Boxy, compatte, rigide dove serve, con mix di materiali intelligenti come pelle liscia, inserti in canvas, catene opache. I colori si sono fatti più solidi. Molto sabbia e cuoio, sì, ma anche nero, verde pallido, grigio fumo. Un’estetica che funziona anche lontano dalla costa, con una coerenza urbana che prima non aveva. Alcune sembrano uscite da un laboratorio di architettura più che da una boutique di accessori.

Borse in rafia
Come si portano in città senza sembrare fuori luogo – foto loewe.com e dragondiffusion.com – sfilate.it

Dietro questa trasformazione ci sono nomi precisi. Loewe ha dato il via con una serie di tote in rafia e pelle che sembrano sculture morbide. Minimal nell’estetica, ma curate al millimetro, con una lavorazione che fa davvero la differenza. Dragon Diffusion invece gioca sul contrasto tra intreccio artigianale e forma definita.

Le borse sembrano fatte a mano (e lo sono), ma la resa è elegante, quasi discreta. Niente loghi visibili, niente eccessi. Solo buon design. Aesther Ekme ha portato l’idea nel mondo del minimal nordico, linee pulite e colori tenui, mentre Jacquemus ha fatto l’opposto: sagome forti, proporzioni audaci, ma sempre dentro un’estetica che non scivola mai nel folklore.

Borse in rafia
Una nuova idea di accessorio che dura oltre l’estate – foto jacquemus.com – sfilate.it

Il punto è che oggi puoi indossare queste borse in città senza sembrare uscita da una cartolina. Una tote rigida in rafia naturale funziona benissimo con un completo in lino oversize, magari blazer destrutturato e pantalone morbido. Aggiungi un paio di slingback basse e sei pronta per l’ufficio, senza sembrare formale. Le versioni più piccole si abbinano a slipdress e sabot a punta, perfette per un aperitivo o una cena all’aperto. La mini rigida, se scelta nei toni neutri, è perfetta anche con jeans dritti e camicia azzurra.

La cosa interessante è che queste borse piacciono anche a chi solitamente non ama i materiali naturali. Perché sono raffinate senza essere fredde. Comunicano cura, attenzione, ma senza ostentazione. Sono oggetti che raccontano una scelta, non solo uno stile. E c’è anche la componente di sostenibilità, certo. L’assenza di loghi vistosi gioca a favore di un’idea di lusso più silenzioso, meno orientato al riconoscimento sociale e più al piacere personale.

Ciò che mi convince più di tutto è la versatilità. Puoi portarle al lavoro, al brunch, in viaggio. Stanno bene con i look cittadini ma anche con quelli più rilassati. Hanno quella qualità che riconosci solo dopo averle usate davvero: stanno in piedi, si puliscono facilmente, durano. E anche se il sole cala prima, non sembrano fuori luogo.

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