Quella lucentezza inganna: perché il raso estivo è un’arma a doppio taglio

Tra pieghe che segnano e sudore che appiccica, il raso estivo richiede qualche accorgimento in più. Il tessuto piace per la sua luce e fluidità, ma se scelto male rischia di rovinare un outfit. 

Lucente, sinuoso, in certi casi quasi ipnotico. Il raso ha quel modo tutto suo di prendersi la scena, anche senza volerlo. Appare nei look da sera ma non disdegna quelli più semplici, con quella sua luce leggera che si muove a ogni passo. Quando lo vedi su una gruccia ti sembra sempre un buon affare: elegante, raffinato, apparentemente fresco. Ma appena arriva luglio e fuori ci sono 32 gradi, la prospettiva cambia. E non poco. Perché quel tocco chic può trasformarsi facilmente in un disagio, specie se lo indossi senza aver considerato dove stai andando e cosa devi fare.

Chi ha provato a restare più di mezz’ora in giro sotto il sole con un abito in raso sa di cosa parlo. Anche le versioni più leggere, se sintetiche, tendono a scaldare. E il problema non è solo termico. Il sudore li macchia, li incolla alla pelle, e qualsiasi piega o cucitura sembra amplificata. Per non parlare di quanto sia facile lasciare intravedere l’intimo sbagliato. In sostanza, il raso richiede una certa attenzione. E un minimo di strategia. Può funzionare, certo, ma non lo si può trattare come un qualsiasi tessuto estivo.

Perché in estate può diventare un tessuto difficile da indossare

Il suo fascino sta nel movimento e nella brillantezza. Ma proprio questi due elementi diventano i più critici in condizioni climatiche estreme. In ambienti chiusi e climatizzati, di sera o durante eventi controllati, il raso torna ad essere una scelta elegante e piacevole. A patto di scegliere silhouette che non si attaccano troppo al corpo. Le versioni larghe, con spalle scoperte o drappeggi leggeri, funzionano meglio. Un top sottile con pantaloni di cotone, ad esempio, bilancia l’effetto. Mentre un abito lungo e aderente può diventare piuttosto scomodo se devi muoverti molto.

Donna con abito in raso
Perché in estate può diventare un tessuto difficile da indossare – sfilate.it

Alcuni materiali alternativi permettono di ottenere lo stesso effetto visivo, con performance migliori al caldo. Il cotone satinato ha quella lieve brillantezza senza le insidie del raso. La viscosa o il tencel restano morbidi e fluidi, ma traspirano. Persino certi lini misti, ormai sempre più trattati per risultare visivamente più raffinati, possono sostituirlo senza sacrificare l’estetica. E poi c’è la seta lavata: più opaca, più ariosa, meno formale ma comunque sofisticata.

Se proprio non vuoi rinunciare al raso, puoi usarlo in piccoli tocchi. Una fascia per capelli, una borsa, persino un dettaglio su una scarpa. Mantieni il piacere della lucentezza senza mettere alla prova la tua pazienza (e la tua temperatura corporea). Anche perché, quando fa davvero caldo, gli errori più comuni diventano molto visibili.

Donna con abito in raso
Il raso non è per tutti i momenti: imparare a usarlo bene – sfilate.it

Il raso di giorno sotto il sole, gli abbinamenti con materiali altrettanto lucidi, l’intimo che si stampa sotto i tessuti lisci: sono tutti elementi che compromettono il risultato. E poi c’è il tema del contesto. Una cerimonia statica, seduti a lungo in un ambiente fresco, è un conto. Un aperitivo all’aperto, un matrimonio nel verde, un evento urbano con spostamenti: tutt’altra storia.

Infine, va detto che il raso non è per tutti i giorni e nemmeno per tutti i corpi allo stesso modo. Non si tratta di taglia, ma di forma, di sudorazione, di stile personale. Chi ama vestire minimal, chi sceglie sempre la praticità, chi si sente meglio con materiali che si muovono meno, magari farebbe bene a tenerlo per occasioni speciali.

Ma se conosci il tuo corpo, se sai gestirne le esigenze e ti piace quel senso un po’ teatrale che il raso riesce a dare a ogni movimento, allora è solo questione di scegliere il momento giusto.

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