Elisabetta Gregoraci mostra la sua collezione di scarpe nel suo attico a Monaco, raccontando quali indossa davvero, tra scelte pratiche, riti scaramantici e modelli affettivi.
Durante l’episodio di MTV Cribs Italia, Elisabetta apre le porte della sua casa a Monaco e si sofferma con un certo affetto su quella parte del guardaroba che molte donne considerano sacra: la scarpiera. Ed è subito chiaro che per lei non si tratta solo di moda o collezionismo, ma di abitudini, piccoli rituali e ricordi che si intrecciano con ogni paio. Lo dice con una naturalezza che spiazza, mentre scorre tra scaffali pieni zeppi di marchi famosi, tacchi vertiginosi, sneakers, ciabattine, stivaletti bassi e una quantità di décolleté che sembrano uscite da un set fotografico permanente.
Eppure, proprio tra quelle file di scarpe perfette, ce ne sono molte che non indossa mai. Alcune sono praticamente nuove, altre troppo scomode, altre ancora tenute lì quasi per estetica. La sorpresa è che lei ha le sue preferite, poche, sempre le stesse. Parla dei boots bassi che mette anche d’estate perché cammina molto, del décolleté nero che definisce “un passpartout”, delle scarpe con gli Swarovski che la fanno sentire come Grace Kelly e soprattutto di un paio in particolare, tacco oro e forma essenziale, che usa solo in occasioni importanti. Non perché siano le più belle, ma perché le portano fortuna.
Décolleté, boots, sandali colorati: la selezione personale di Elisabetta
Mentre racconta, Elisabetta ammette che molte di quelle scarpe non le usa mai. Troppo alte, troppo rigide, troppo “da foto”. Alcune sono ancora intatte. Le ha usate magari per un evento, forse neanche quello. Eppure non le butta, non le regala, le tiene lì. Forse anche solo per il ricordo che si portano dietro. Nel suo quotidiano, però, le scelte sono molto più semplici. Gli stivaletti bassi sono un punto fermo, li porta anche in estate, senza problemi. Dice che cammina tanto, che ha bisogno di qualcosa di pratico, e lì si vede il lato concreto.
Ma poi torna sempre su quel paio di scarpe con il tacco oro. Non sono quelle che usa di più, anzi. Ma sono le scarpe delle occasioni importanti. Quando qualcosa va bene, quando un evento funziona, quando le cose girano come devono, lei tende a rimettere proprio quelle. Perché ormai sono diventate un talismano. Un gesto scaramantico, ma anche un modo per sentirsi più stabile.
C’è anche un certo romanticismo nel modo in cui parla dei décolleté con gli Swarovski. Racconta che quando li indossa si sente un po’ Grace Kelly, che brillano il giusto, senza esagerare. Li sceglie per la sera, quando vuole chiudere il look con qualcosa di delicato ma d’effetto. E poi c’è il classico tacco nero, semplice, elegante, immancabile. Ce l’ha in più versioni, ma il concetto è lo stesso: funziona sempre.
Il punto è che, al di là dell’immagine pubblica, c’è una logica personale molto chiara. Le scarpe per lei non sono oggetti da accumulare o esibire. Sono strumenti, ricordi, piccoli gesti di controllo. Servono a camminare, sì, ma anche a sentirsi a proprio agio, a entrare nella parte giusta, a evocare un’emozione.
Il suo armadio parla di moda, certo, ma anche di selezione. Di usi veri, non solo di estetica. E forse è proprio per questo che colpisce. Non è la quantità che sorprende, ma la consapevolezza con cui sceglie ogni giorno cosa indossare davvero. E se una scarpa ti ha portato fortuna una volta, forse vale la pena darle un’altra possibilità. Anche solo per camminare un po’ più sicure.
