Un anello simbolico e raffinato sta conquistando il mondo delle celebrità per il suo significato profondo e personale. Due pietre, due identità, un unico racconto di unione.
Me ne sono accorta quasi per caso, scrollando foto da red carpet e storie Instagram tra un evento e l’altro. Prima pensavo fosse solo una scelta estetica, una moda come tante, ma più guardavo quelle mani famose, più notavo una cosa curiosa. Quel tipo di anello, sempre lo stesso stile, stava comparendo ovunque. Non il classico solitario, non il minimal sottile che andava fino a poco tempo fa. No, questo aveva qualcosa di diverso. Due pietre incastonate una accanto all’altra, spesso di forme e colori diversi. Alcune perfettamente simmetriche, altre apparentemente in contrasto. Eppure, tutte raccontavano la stessa cosa. Mi è venuto spontaneo chiedermi perché. Cos’era cambiato, oltre all’estetica?
Parlando con una designer di gioielli durante la presentazione di una nuova collezione, la risposta è arrivata senza nemmeno doverla cercare. È il significato, mi ha detto. La gente ha bisogno di sentirsi rappresentata da ciò che indossa. E questo tipo di anello, che in realtà esiste da secoli, oggi torna proprio per questo. Non solo amore romantico, ma legami profondi, personali, anche inattesi. Madre e figlio, sorelle, amicizie, persino una parte di sé che si riconcilia con l’altra. In quel momento ho capito che non era una moda qualsiasi. Era una narrazione, e per molte persone, anche un piccolo rito identitario.
Anello Toi et Moi e celebrità: perché è ovunque e cosa significa
Non è raro che una tendenza nasca dal mondo delle celebrità, ma quello che sta succedendo con l’anello toi et moi ha qualcosa di più interessante del solito. Quello che colpisce è il significato dietro. Le due pietre rappresentano due entità che coesistono, che si uniscono, ma restano leggibili. È questo dualismo che affascina. Non c’è fusione totale, c’è dialogo. E in un periodo in cui tutti cercano di definirsi, anche nei propri contrasti, non sorprende che un oggetto del genere stia tornando con tanta forza.
Emily Ratajkowski lo ha reso ancora più visibile. Il suo anello di fidanzamento è tutto tranne che tradizionale. Due diamanti, uno a taglio pera e uno a taglio princess, uniti ma distinti, su una base in oro giallo. Lei e Sebastian hanno scelto di realizzare le loro fedi da soli, in una bottega, martellando e saldando l’oro con le proprie mani. Poi, mesi dopo, è arrivato questo anello. Non un gioiello qualunque, ma un pezzo costruito insieme, dal primo schizzo alla montatura finale. Un gesto lento, artigianale, intimo.

Ma non sempre si parla di coppie. Sempre più spesso, questo tipo di anello viene scelto per rappresentare legami diversi. Quelli che non rientrano nei ruoli canonici, ma che hanno la stessa intensità. Hailey Bieber, ad esempio, ha reso pubblico un toi et moi dedicato a suo figlio. Un modo per celebrare un rapporto che cambia tutto, ma che resta difficile da raccontare a parole. Due pietre, due mondi, uno stesso legame.
Anche per questo, molti scelgono le pietre in modo molto personale. C’è chi si basa sul mese di nascita, usando la pietra associata all’astrologia. Altri preferiscono abbinarle al colore degli occhi, o a una tonalità che ha un significato nella propria storia. Ho visto persone mescolare tormalina e zaffiro, ametista e diamante grezzo. L’effetto è sempre forte, ma soprattutto parla. Perché l’anello diventa un’estensione di qualcosa che è già dentro, un modo per tenere vicino qualcuno, o qualcosa, anche quando non si può dire ad alta voce.

La forza di questa tendenza sta anche nella sua flessibilità. Le pietre possono essere identiche, oppure diverse per forma, colore, caratura. Non esiste una regola precisa. Non penso che questa tendenza svanirà in fretta. Ha radici troppo profonde per essere solo un momento passeggero. L’anello toi et moi era già presente nei secoli passati. Napoleone ne regalò uno a Giuseppina. Jackie Kennedy ne aveva uno. E adesso sta tornando, ma con una nuova energia, più libera, più personale.
Si nota una voglia crescente di lasciare che i gioielli raccontino storie vere, più intime, meno uniformate. Ed è questo che lo rende così attuale. Perché oggi più che mai, la bellezza passa anche dalla possibilità di scegliere chi si è. E farlo con qualcosa che resta, che si porta ogni giorno, ha un valore tutto suo.





