Victoria Beckham è cambiata molto da quando calcava i palchi come Posh Spice. Oggi è una designer affermata, alla guida di un brand che porta il suo nome.
Sappiamo bene che ha saputo ritagliarsi uno spazio ben preciso nel panorama del lusso britannico. La sua transizione dal pop alla moda è avvenuta con coerenza, passo dopo passo, senza fretta e senza scelte affrettate. A colpire, fin da subito, è stata la sua capacità di trasformare un’estetica personale in una visione di marca chiara, fatta di tagli netti, colori essenziali, proporzioni curate. Non ha mai inseguito le tendenze, preferendo costruire uno stile riconoscibile, fatto di dettagli sottili e scelte costanti.
Oggi non è solo una celebrity con un marchio. È una donna d’impresa che conosce bene il mercato, che cura ogni aspetto della propria immagine e della propria produzione. Dietro ai suoi look sempre misurati, c’è un sistema ben pensato di codici visivi, abitudini e decisioni che vanno oltre l’apparenza. Il risultato è uno stile solido, identificabile, ma anche più personale di quanto si possa pensare. Ecco alcune abitudini e scelte che raccontano il suo modo di pensare la moda.
Dallo stile Spice al minimalismo di Victoria Beckham: le curiosità
Ha abbandonato quasi del tutto i tacchi a spillo. Fino a qualche anno fa erano la sua firma, li portava ovunque, anche con outfit sportivi. Ma nel 2016 ha ammesso pubblicamente che non riusciva più a indossarli ogni giorno. Da quel momento ha iniziato a preferire scarpe basse, sneakers, mocassini. Una svolta non solo pratica, ma anche estetica, che ha avuto un impatto visibile sul modo in cui costruisce i look. Il risultato resta sofisticato, ma più aderente alla realtà.
Rifiuta capi con loghi visibili o dettagli troppo appariscenti. Il suo stile è sempre stato asciutto, pulito. Ama linee dritte, silhouette allungate, palette neutre. Una scelta di coerenza che si riflette anche nelle collezioni del suo brand. I capi Victoria Beckham parlano attraverso i tagli e la qualità dei materiali, non attraverso le etichette in bella vista.

– sfilate.it
Il nero è il colore che indossa più spesso, ma non è l’unico. In molte interviste ha raccontato di considerarlo il suo punto sicuro. Eppure, nelle collezioni compaiono spesso colori saturi, come il suo ormai classico “sunset orange”. Ha spiegato più volte di creare anche pensando a ciò che lei stessa non ha ancora il coraggio di indossare. Questo doppio livello tra gusto personale e proposta stilistica aggiunge complessità al suo ruolo di designer.
Ha portato un abito H&M sul red carpet, e nessuno se n’è accorto. È successo nel 2008, e la notizia ha fatto rumore solo dopo. Il look era essenziale, impeccabile, perfettamente in linea con la sua estetica. Questo gesto è diventato una dimostrazione chiara che l’eleganza non dipende dalla fascia di prezzo, ma dalla selezione dei capi e da come vengono portati.
La nascita del suo brand non è stata un’operazione d’immagine. Prima di lanciarsi con una collezione propria, ha firmato una capsule di jeans per Rock & Republic, poi una linea di occhiali. Solo nel 2008 ha dato vita alla sua etichetta, partendo con dieci abiti e senza grandi proclami. Da lì ha costruito tutto con costanza. Oggi il marchio è presente nelle fashion week, distribuito nei principali retailer del lusso, riconosciuto per la sua estetica raffinata e funzionale.

Sappiamo che non si affida a uno stylist personale. A meno che non si tratti di shooting editoriali, Victoria sceglie da sola cosa indossare. Questa autonomia è visibile anche nella coerenza dei suoi outfit. Non c’è discontinuità tra l’immagine pubblica e quella privata. È sempre lei, con gli stessi codici stilistici.
Ha una collezione importante di occhiali da sole, in gran parte vintage. Ne indossa sempre, anche indoor. In particolare, colleziona modelli d’archivio Gucci, che alterna a design più contemporanei. Gli occhiali sono diventati parte del suo linguaggio visivo tanto quanto i pantaloni a palazzo o le camicie oversize.
Ha dichiarato di non lavare mai i jeans. Una scelta che potrebbe far storcere il naso, ma che ha senso se si conosce la cultura del denim. Anche molti produttori consigliano di evitare il lavaggio frequente, per mantenere tessuto e forma. È un dettaglio che dice molto sul suo rapporto con i capi: non ossessivo, ma rispettoso della loro struttura.
Victoria, quindi, resta una figura centrale nel panorama della moda contemporanea. E tu conoscevi queste sue curiosità?





