C’è stato un momento, non troppo lontano, in cui la riga laterale sembrava l’unica via possibile. Era il tempo delle onde ampie, del ciuffo scivolato sugli zigomi e di una certa idea di femminilità morbida, cinematografica.
Poi qualcosa è cambiato. Forse sono stati i social, forse la nostalgia dei primi 2000, forse il bisogno di ordine. Fatto sta che la riga centrale è tornata, e non in sordina. Attrici, modelle, influencer, chiunque abbia un feed Instagram curato la sfoggia con disinvoltura. E come sempre accade, anche chi non si è mai posta il problema si trova a pensare: dovrei provarla anch’io? La questione però è più complicata di quanto sembri. Perché la riga centrale non è solo una scelta estetica, è una linea che taglia il viso a metà.
E quando il viso non è simmetrico – cioè praticamente sempre – questa linea può far emergere dettagli che altrimenti passerebbero inosservati. Un occhio leggermente più grande, un sopracciglio più arcuato, un mento non perfettamente allineato. Non è una tragedia, anzi, fa parte dell’unicità di ogni volto. Ma è utile saperlo prima di cambiare stile, soprattutto se l’effetto finale rischia di sottolineare proprio quelle asimmetrie che vorremmo armonizzare.
Riga centrale o laterale: come scegliere in modo consapevole
L’idea che basti tracciare una linea precisa sulla testa per apparire immediatamente sofisticate è affascinante, ma semplicistica. Perché il volto umano è tutto fuorché simmetrico. Anche nei casi più regolari, c’è sempre un lato che prevale, un’arcata sopraccigliare più marcata, una guancia più piena. Quando si sceglie una riga centrale, si mette tutto in vetrina. Si enfatizza la geometria naturale del viso, senza mediazioni. Questo non significa che la riga centrale sia da evitare, ma richiede più consapevolezza di quanto si pensi.

Il viso corto, per esempio, tende a sembrare ancora più compatto con una riga centrale, perché manca il dinamismo laterale che aiuta a slanciare. Anche il viso rotondo può risultare più largo, soprattutto se accompagnato da un taglio liscio e dritto. Al contrario, la riga laterale crea movimento, spezza la simmetria, distribuisce i volumi in modo più strategico. È quella scelta apparentemente “classica” che però salva più fisionomie di quanto si dica.
Un altro aspetto da considerare è la qualità dei capelli. La riga centrale richiede texture definite, tagli ben gestiti, volumi controllati. Se i capelli tendono a schiacciarsi o gonfiarsi a caso, si rischia un effetto piatto oppure disordinato. E non sempre in senso chic. Inoltre, va detto: non tutti i parrucchieri la consigliano. Molti la considerano una scelta rischiosa per chi ha caratteristiche marcate, soprattutto in presenza di zigomi forti o tratti irregolari.

Le celebrità che la indossano perfettamente di solito hanno fisionomie già equilibrate, ma c’è anche chi la adotta consapevolmente per dare più carattere al proprio volto. In ogni caso, dietro a queste scelte c’è spesso un lavoro di styling preciso, invisibile ma fondamentale. Non basta dividere i capelli a metà davanti allo specchio. Serve anche il taglio giusto, la lunghezza giusta, il prodotto giusto. Dettagli che sul viso fanno una differenza enorme, specie se si sta puntando a un effetto curato ma naturale.
Va anche detto che non esistono regole fisse. Le linee guida esistono, ma vanno interpretate. Ci sono visi lunghi che funzionano anche con la riga centrale, proprio perché quel tipo di simmetria aiuta a creare equilibrio. Ci sono menti sottili che reggono bene anche look molto minimalisti. E poi c’è il gusto personale, che resta la variabile più potente di tutte.
Perché ci sono persone che si sentono più sicure con i capelli che cadono perfettamente simmetrici, e altre che preferiscono l’imprevisto di una ciocca che cade sull’occhio. Nessuna scelta è sbagliata, purché sia fatta con un minimo di consapevolezza in più. Nel dubbio, si può sempre provare.





