Cartone, lana e un ago: con questi strumenti realizzerai qualcosa di unico

Ogni tanto, le idee più ingegnose nascono da materiali che non ti aspetti. Un pezzo di cartone recuperato da una scatola, qualche filo di lana colorata e un ago grosso da lana. Tutto qui.

Ma bastano per creare un piccolo capolavoro artigianale, un portamonete morbido, tattile, che porta con sé quella soddisfazione antica del “l’ho fatto io”. Non serve saper cucire, basta avere pazienza e curiosità. È uno di quei progetti che nascono con calma, mentre il rumore intorno si ferma e le mani ritrovano un ritmo. Il bello non è solo l’oggetto finale, ma la semplicità del processo, il piacere di vedere un intreccio crescere piano piano.

Negli ultimi anni, il fai-da-te ha smesso di essere un passatempo e si è trasformato in una piccola forma di meditazione. Lavorare con materiali poveri, dare loro una funzione, è un modo per tornare all’essenziale. Il telaio di cartone che useremo qui non è altro che una guida, una base su cui costruire la trama del nostro portamonete. Quando il tessuto prenderà forma, il cartone sparirà, ma sarà stato indispensabile per dare ordine al lavoro.

Come realizzare un portamonete intrecciato con un telaio di cartone

Si parte dal telaio. Serve un pezzo di cartone rigido, anche ritagliato da una scatola. Si disegna un piccolo rettangolo o un cerchio, largo quanto si desidera la base del portamonete. Con una matita si segnano tacche regolari lungo i bordi, distanziate di circa un centimetro, poi si incidono con un taglierino. Queste fessure terranno tesi i fili verticali, che fungeranno da ordito. Si fissa la lana di base — un colore neutro o chiaro — e la si passa su e giù, tra una tacca e l’altra, fino a coprire tutta la superficie. È un gesto ripetitivo e rilassante, come se si stesse accordando uno strumento.

cartone e filo di lana
Come realizzare un portamonete intrecciato con un telaio di cartone – foto @maryc_craft4041 – sfilate.it

Quando l’ordito è pronto, si prende un filo di lana più spesso o di un colore diverso e si infila l’ago. Il movimento è sempre lo stesso: sopra un filo, sotto quello dopo, fino alla fine, poi si torna indietro invertendo il passaggio. All’inizio il tessuto è rado, ma basta qualche giro per vederlo prendere forma. Il cartone aiuta a mantenere la tensione giusta, così i fili restano regolari e la trama cresce pulita. Si può giocare con i colori, alternando tonalità o creando piccole righe.

Quando la superficie intrecciata ha raggiunto la lunghezza desiderata, si sfila tutto dal telaio. È il momento in cui il lavoro cambia aspetto: il tessuto di lana ora è flessibile e morbido, pronto per essere modellato. Si piega delicatamente, si uniscono i bordi laterali con qualche punto di cucitura invisibile, e si ottiene una piccola tasca. A questo punto si può aggiungere una chiusura: un bottone a pressione, una zip o anche un semplice filo arrotolato, da annodare come un sacchetto.

portamonete
Tessere a mano: una pratica rilassante e sostenibile – foto @maryc_craft4041 – sfilate.it

Ogni portamonete sarà diverso, perché il modo in cui si intreccia la lana non è mai identico. Qualcuno sceglie colori pastello, altri tinte forti o contrasti vivaci. C’è chi aggiunge piccole perline o un’etichetta in tessuto. Ma in ogni caso il risultato è lo stesso: un oggetto leggero, fatto di pazienza e precisione, con un’estetica semplice ma curata.

Alla fine, il portamonete non è solo un piccolo oggetto utile. È la traccia concreta di un tempo dedicato a sé, di un gesto che riconnette. Un lavoro lento, preciso e silenzioso, che parla di creatività quotidiana, quella che non ha bisogno di perfezione ma di presenza. Perché alla fine, ciò che rende unico questo progetto non è il cartone, né la lana, ma il modo in cui le mani si muovono — e la pazienza con cui lasciano nascere qualcosa dal nulla.

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