Meghan Markle, stavolta l’accusa è davvero grave: ruba un abito da oltre 1400 euro

Inizio a leggere la storia dell’abito “rubato” di Meghan Markle mentre scorro le immagini del teaser del suo nuovo speciale natalizio su Netflix.

Parliamo di With Love, Meghan: Holiday Celebration, in arrivo il 3 dicembre 2025. L’attenzione si è concentrata su quel satin verde smeraldo che lei indossa mentre sistema una tavola piena di candele. Conosco bene il peso che un look può avere quando appartiene a una figura così esposta e so anche quanto sia fragile il confine tra osservazione fashion e polemica gratuita. Mentre la voce del presunto furto diventava virale, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata l’ultima volta in cui avevo visto quell’abito, in uno scatto elegante del 2022.

Meghan ha sempre usato i suoi abiti con naturalezza, anche quando viveva all’interno della royal family, e il fatto che abbia riproposto l’Ushuaia dress di Galvan, un modello da 1.495 euro, mi sembra quasi un invito a normalizzare la ripetizione, soprattutto in un momento storico in cui la moda sta finalmente recuperando il valore del riutilizzo. La risposta del suo portavoce, arrivata in poche ore, ha riportato i contorni alla realtà, ricordando che gli abiti utilizzati durante shooting e riprese vengono trattenuti dagli artisti con accordi chiari e trasparenti.

Netflix, Meghan e il ritorno dell’eleganza ripetuta

Il Galvan Ushuaia dress è una di quelle creazioni che brillano per la pulizia della linea e la capacità di rendere il verde smeraldo elegante senza diventare eccessivo. La fluidità del satin si muove con lei e per questo non stupisce che abbia scelto di conservarlo dopo lo shooting del 2022. La questione del prezzo, circa 1.500 euro, è stata usata con leggerezza per alimentare un’idea di “lusso sottratto”, ignorando che in questo settore esiste una gestione ben precisa dei costumi. Brand, stylist e produzione lavorano insieme per stabilire cosa rientra e cosa resta agli artisti.

 

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Osservando le scelte di Meghan nel tempo si capisce che la pratica del riuso non è un’eccezione. È un approccio che lei ha seguito anche negli anni trascorsi nella royal family. Proprio come fa Kate Middleton con abiti che rientrano ciclicamente nel suo guardaroba. Il riciclo è una forma di identità, un gesto che racconta più sincerità rispetto alla corsa al nuovo che spesso domina il mondo delle celebrità.

Il fatto che questa scelta generi ancora stupore dimostra quanto ci siamo abituati a un’immagine di perfezione che non corrisponde alla vita reale. Meghan indossa di nuovo i suoi capi senza creare palcoscenici intorno al gesto e il risultato è sorprendentemente armonioso.

Il vestito verde, nel teaser, amplifica questa narrazione. Mentre lei accende candele e prepara una tavola per le feste, il satin cattura la luce e restituisce un’estetica rilassata, lontana dalle sovrastrutture. È curioso vedere come ogni apparizione riesca ad attirare polemiche nuove, anche quando il contenuto riguarda un progetto leggero e familiare. La risposta alle accuse ha chiuso la questione, ma soprattutto ha acceso la domanda più interessante: perché un capo riciclato crea ancora così tanto rumore.

 

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Il suo rapporto con i vestiti continua a evolversi, e questo è evidente anche negli altri look che compaiono nel teaser. La T-shirt blu navy di Sèzane, i jeans in denim stretch di Ayr e la giacca Mini Theodore di La Ligne compongono un insieme che rispecchia il suo stile attuale, fatto di pezzi essenziali e silenziosamente raffinati.

In tutto questo, l’attenzione rimane sul nuovo speciale di Netflix in uscita il 3 dicembre 2025. L’occasione perfetta per osservare come la moda entri nelle sue narrazioni senza mai diventare un accessorio forzato. L’abito verde, ormai al centro del dibattito, torna alla sua funzione originaria.

È semplicemente un vestito che lei ha scelto di indossare di nuovo, e che racconta una storia molto più interessante dell’ennesima polemica social.

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