Quel ceruleo de “Il Diavolo veste Prada”, oggi ricompare nei maglioni più morbidi della stagione, con sfumature che vanno dalle tinte pastello ai blu pieni.
Quando ho iniziato a provarne diversi, il ceruleo ha fatto quello che fa sempre quando si presenta al momento giusto: mette ordine senza sembrare studiato. È un colore che cambia con la luce, si scalda con la lana e diventa ancora più interessante quando lo si trova in versioni diverse tra loro.
Quattro maglioni in particolare hanno catturato la mia attenzione, ognuno con una personalità precisa, e tutti accomunati da quella sfumatura che Miranda avrebbe sicuramente osservato con quello sguardo a metà tra approvazione e severità. Sono modelli che funzionano per chi vuole qualcosa di soffice, per chi preferisce il rigore delle trecce, per chi cerca un capo semplice per tutti i giorni e per chi non rinuncia all’effetto grafico. Insieme raccontano una stagione in cui il ceruleo torna protagonista, senza bisogno di spiegarlo troppe volte.
Il maglione ceruleo che anche Miranda approverebbe: scegline uno (o tutti)
Il primo modello che ho provato è quello in filato soffice girocollo, dal tono pastello che ricorda la neve al mattino, quando il cielo non è ancora pieno ma ha già un accenno di luce. Morbidissimo sulla pelle, con una lavorazione che non pizzica e una mano vellutata, dà quel senso di calma necessario nelle giornate frenetiche.
Le maniche raglan lo rendono rilassato, la maglia a coste sul fondo lo struttura quanto basta. È il classico maglione che si indossa senza accorgersene e finisce per diventare la scelta più frequente, perché si adatta a tutto e non chiede nulla in cambio.

Passando al modello in misto lana e alpaca, il ceruleo cambia carattere e diventa più deciso. Qui la texture si fa interessante, con inserti a trecce che danno ritmo e un aspetto più costruito. È il tipo di maglione che si porta anche con pantaloni sartoriali, che funziona sotto un cappotto più formale o in un look casual composto con intelligenza. La vestibilità regular lo tiene lontano dall’effetto oversize e lo rende elegante nella sua semplicità.
Il terzo maglione, quello celeste melange con paillettes sottili, vira su una dimensione più leggera. Ha una grazia spontanea, quasi da look quotidiano che però non passa inosservato. Il melange aggiunge morbidezza visiva, le paillettes sono talmente discrete che si percepiscono solo muovendosi. È un maglione adatto a chi vuole restare sul minimal ma senza rinunciare a una nota luminosa. Perfetto con denim chiaro, molto bello anche con pantaloni in lana grigia, risolve più outfit di quanti si pensi senza impegnare troppo.

Infine c’è il dolcevita in pura lana merino, un capo che sembra nato per affrontare il freddo vero con una certa eleganza. Il disegno a rombi in ceruleo e bianco crea un effetto grafico evidente ma mai eccessivo. La trama fine e fitta testimonia la qualità del filato, morbido sulla pelle nonostante la composizione naturale. Il collo a lupetto lo rende ancora più avvolgente, perfetto nei giorni in cui non si vuole rinunciare allo stile ma serve calore reale.
Provandoli uno dopo l’altro, mi è venuto naturale immaginare quali potrebbero funzionare in diversi momenti della giornata. Il soffice pastello per le mattine tranquille, l’alpaca intrecciata per gli appuntamenti fuori casa, il melange paillettato per i pomeriggi in cui serve un dettaglio gentile e il merino a rombi per le sere più fredde. Ognuno porta con sé un modo diverso di interpretare l’inverno. Ma tutti hanno quella capacità di trasformare un semplice maglione in un gesto di stile sottile e consapevole.
Il ceruleo, forse proprio grazie al legame cinematografico che gli abbiamo attribuito, riesce a essere attuale senza risultare invadente. E quando si trova declinato in modelli così diversi, diventa facile capire perché continua a essere una delle scelte più amate nei guardaroba invernali.





