Dimentica il gilet rigido degli anni ’90. Il blazer senza maniche ora è sartoriale, scivolato e chic. Un capospalla versatile da indossare in città, al lavoro o nel tempo libero.
C’è stato un tempo in cui la giacca senza maniche aveva un ruolo discutibile nei nostri look. Ce la ricordiamo tutte: corta, rigida, spesso in materiali lucidi, con bottoni troppo visibili e abbinamenti ancora più incerti. Era l’epoca delle Spice Girls e dei servizi fotografici con sfondi sfocati nei centri commerciali. Poi, per fortuna, era sparita. Fino ad ora. Ma no, non è tornata come prima. La nuova versione del blazer smanicato è più elegante, consapevole, versatile. Una di quelle cose che metti e ti chiedi perché non ce l’avevi già nell’armadio.
Oggi non serve più scegliere tra look casual o formale, tra coprirsi o sudare. La giacca smanicata è il pezzo ponte che funziona con tutto e in ogni stagione calda. Lunga abbastanza da slanciare, morbida quanto basta da cadere bene anche sopra un top semplice, è uno di quei capi che risolvono l’outfit e gli danno senso. Ed è il motivo per cui la vedi ovunque, anche se ancora non te ne sei accorta.
La giacca smanicata è tornata (ma dimentica quella anni ’90)
Il ritorno della giacca smanicata non ha nulla a che vedere con i revival nostalgici. Non è un tuffo nei ricordi, ma una riscrittura. Le nuove silhouette sono più fluide, spesso più lunghe, pensate per accompagnare il corpo e non ingabbiarlo. Alcuni modelli sembrano quasi piccoli trench senza maniche, altri giocano con linee dritte e materiali leggeri. Tutti, comunque, puntano a una sobrietà che fa scena.

Se il blazer tradizionale d’estate spesso soffoca, questa versione offre struttura senza peso. Ecco perché è diventata la scelta preferita di stylist, influencer e donne che lavorano ma non vogliono rinunciare allo stile nemmeno con trenta gradi. A seconda di come la porti, può trasformarsi in look da aperitivo elegante, riunione informale o uscita rilassata del weekend.

A vent’anni la si indossa con leggerezza, sopra bralette o top a costine e pantaloni larghi. Verso i trenta si porta con abiti midi, magari un po’ stretch, oppure con tailleur in tinta soft. A quarant’anni diventa alleata di camicie fluide e pantaloni palazzo, specie se il taglio è appena svasato e la spalla leggermente costruita. Insomma: funziona a ogni età, basta rispettare la proporzione e l’occasione.
I colori raccontano bene il momento. Nero, grigio chiaro, sabbia, panna: i neutri dominano, perché si adattano a tutto e non stancano. Il lino vince a mani basse nei mesi più caldi, ma c’è spazio anche per viscosa o tessuti tecnici traspiranti. Se ti piace osare, c’è la versione cropped. Corta e netta, perfetta sopra jeans a vita alta o pantaloni fluidi, con un’allure più fashion.

E poi ci sono gli abbinamenti da manuale. La più semplice: gilet nero lungo, canotta bianca, jeans chiari. Uno di quei look che funzionano senza sforzo. Ma basta cambiare scarpe e accessori per farlo virare su un registro più elegante o più sportivo. Versione panna con abito tono su tono e sandali flat? Estivo e chic. Modello in lino grezzo su short sartoriali color corda? Da giorno ma particolare.
Il dettaglio non da poco è che aiuta anche chi non ama scoprire troppo le braccia. Non copre, ma riequilibra. Slancia, incornicia, aggiunge quel qualcosa in più che ti fa sentire vestita anche con il minimo indispensabile. E questo vale sia per chi punta tutto su look puliti sia per chi gioca con accessori forti. Il blazer smanicato è tornato, ma non è più quello di una volta. Ed era ora.





