I modelli flat da sera conquistano spazio tra le scelte più chic per eventi eleganti. Comfort e stile possono davvero andare a braccetto.
Ci ho provato per anni a reggere i tacchi tutta la sera. Ho resistito alle vesciche, al male sotto le dita, a quella camminata rigida che arriva puntuale a fine serata. Il problema è che ci hanno insegnato che per essere eleganti bisogna soffrire un po’. Ma dopo l’ennesima occasione in cui ho finito la serata seduta con le scarpe in mano, ho deciso che non volevo più farlo. Non per ribellione, ma per stanchezza vera. Non ne posso più di dover scegliere tra stare bene e sentirmi bene.
Ho cominciato a cercare alternative. Scarpe basse, ma non da giorno. Scarpe che potessero stare sotto un abito elegante senza sembrare fuori posto. Non è stato facile. Perché la verità è che tante scarpe flat sono pensate solo per il quotidiano, per camminare, per correre da un appuntamento all’altro. Quelle da sera sono un’altra cosa. Devono avere una presenza, una struttura, un’aria che dica sono qui perché voglio, non perché devo.
Come scegliere le scarpe basse giuste per un abito elegante
Mi sono concentrata sui materiali. Ho capito subito che il tessuto fa tutto. Il raso cambia lo sguardo, il velluto dà profondità, la pelle metallizzata aggiunge carattere. Appena la tomaia è giusta, anche la linea più semplice diventa speciale. Poi ci sono quei piccoli dettagli che fanno tutta la differenza, tipo un’applicazione gioiello che cattura la luce, una fibbia ben pensata, un bordo tagliato perfettamente.
Sulle slingback basse ho avuto qualche dubbio all’inizio. Avevo paura che mi accorciassero la gamba o che sembrassero troppo da giorno. Poi ho provato questo modello in pelle nera con cinturino sottile e tacco piatto, e ho cambiato idea in due minuti. Sono lineari, raffinate, e non tolgono niente al look. Anzi, lo alleggeriscono. Con un abito midi morbido o un completo in seta stanno da dio, perché il piede resta visibile ma contenuto. E in più cammini come vuoi, senza quella camminata da equilibrista che arriva puntuale con i tacchi.

Le ballerine rosse a punta invece mi hanno colpita subito. Hanno quel rosso pieno, un po’ vintage, con una texture traforata sottile e un fiocchetto finale che fa il suo effetto. La punta affusolata è perfetta. Slancia il piede anche senza altezza, dà un’aria decisa ma non rigida. Le ho messe con un abito nero corto e una jumpsuit beige e in entrambi i casi mi sembravano la scelta più sensata. È il tipo di scarpa che non passa inosservata.
I sandali flat dorati con applicazioni gioiello sono forse i più “da sera” tra tutti. Sono leggeri, con fasce sottili e pietre colorate che riflettono ogni luce. Li ho indossati con un abito lungo plissettato in raso e non avevo bisogno di altro. Nessuna collana, nessun trucco complicato. Bastava il piede. E nonostante il design un po’ vistoso, restano equilibrati. Perfetti anche per un matrimonio estivo o una cena all’aperto dove sai già che si ballerà.

I sabot nude con nodo sul davanti mi hanno stupita. Morbidissimi, dalla forma pulita, con quella punta sottile che basta a dare eleganza. Li ho provati con una gonna a pieghe e poi con un tailleur fluido, beige su beige, ed è venuto fuori un look rilassato ma curato. È la classica scarpa che indossi per sentirti pronta senza essere vestita troppo. Nessun fastidio, nessuna incertezza su come camminare. E per me, ormai, è diventato il nuovo standard.
Il punto è che oggi so che posso uscire la sera senza tacco e sentirmi ugualmente a posto. Basta pensare al look nel suo insieme, dare spazio al piede senza forzarlo. Giocare con la luce, con le proporzioni, con i dettagli. E poi lasciarsi andare. Stare comode non vuol dire rinunciare a niente. Vuol dire solo cambiare prospettiva. E onestamente, ora che l’ho fatto, non tornerei più indietro.





