I braccialetti indossati da Giulia De Lellis e Tony Effe sono firmati da un grande nome e sono un simbolo d’amore contemporaneo. Leggeri, riconoscibili e subito replicati.
In un’estate in cui tutto sembra già visto, bastano due braccialetti al polso per far ripartire la conversazione. Giulia De Lellis e Tony Effe li hanno mostrati in una foto senza grandi annunci, solo un dettaglio in mezzo a una vacanza in Sicilia, eppure è bastato quello per scatenare la curiosità. Hanno la forma di piccoli cuori colorati, montati su un filo elastico trasparente, e all’apparenza sembrano quelli che trovavo da piccola sulle bancarelle, ma in realtà qui c’è un nome di design.
In un attimo sono diventati i braccialetti dell’estate. Giulia li porta con i caftani leggeri, Tony con camicie sbottonate e pelle abbronzata. Insieme funzionano, ma anche separati mantengono quella forza visiva che li rende iconici. È l’idea di un gioiello che non serve a impressionare, ma a raccontare qualcosa di più personale. Qualcosa che riguarda la leggerezza, la condivisione, la voglia di mettersi in sintonia senza bisogno di spiegazioni.
Bracciali coppia estate 2025: come portarli, cosa comunicano, perché funzionano
I bracciali sono fatti di piccole perline lucide in pvc, infilate a mano, con una palette che si muove tra il menta, il burro e il rosa zucchero. In mezzo, un cuore più grande, con un finish traslucido e il logo inciso sul fronte. Sono elasticizzati, quindi si adattano a qualsiasi polso, e hanno una presenza leggera ma precisa, che cattura lo sguardo senza risultare pesante.
Il risultato è un gioiello che sembra fatto apposta per essere condiviso, portato in due, mostrato insieme ma anche separato, proprio come hanno fatto Giulia e Tony. Il dettaglio più rilevante? Questi braccialetti sono disegnati per ricordare quelli che si scambiavano da bambini, ma con una qualità e una costruzione da gioiello vero.

Dietro questa idea c’è Nadine Ghosn, designer di origini libanesi-brasiliane cresciuta tra Parigi e gli Stati Uniti, con base a New York. Il suo marchio ha un’estetica precisa: portare oggetti comuni nel mondo del lusso senza farli sembrare fuori posto. È diventata famosa con l’anello a forma di hamburger da 23mila euro, e con la collana a forma di cavo per caricare l’iPhone.
Tutti pezzi che sembrano ironici, ma sono costruiti con metalli preziosi e tecniche tradizionali di altissima gioielleria. La sua cifra stilistica è chiara: trasformare il quotidiano in oggetti da collezione, con un tono pop ma mai banale. I braccialetti a cuore sono solo l’ultimo capitolo di questa visione.

Il significato dietro il bracciale è che la vita va presa con leggerezza. Non c’è bisogno di brillanti per dichiarare un legame, né di pietre rare per dire “ti penso”. Un filo, un colore, un cuore. Semplice. Per questo i braccialetti sono stati pensati come pezzi da condividere, regalare, indossare insieme. In un’epoca in cui l’amore si mostra anche (e soprattutto) sui social, un accessorio così piccolo riesce a diventare un gesto, un codice, un modo di esserci senza esagerare.
Non sorprende quindi che siano già esauriti sul sito ufficiale. Costano circa 180 dollari, ovvero oltre 150 euro, ma non si trovano più. E mentre alcuni li considerano un vezzo da celebrity, altri stanno già cercando versioni simili. Online, basta digitare “bracciale cuore pvc” o “pastel bead bracelet” per trovare decine di opzioni simili. Su Temu, ad esempio, ci sono copie ispirate al modello originale a meno di 3 euro. Non avranno lo stesso logo, né la stessa lavorazione, ma l’effetto visivo è molto vicino. E per chi vuole solo catturare lo spirito, più che il brand, può essere un’alternativa valida.
La moda, a volte, passa anche da oggetti piccoli. Da un dettaglio minuscolo che si ripete fino a diventare un trend. I bracciali di Giulia e Tony sono esattamente questo: un gioco serio.





