Tra le tante abitudini che ci accompagnano ogni giorno, la skincare è diventata una specie di rituale. C’è chi la vive come un momento di pausa, chi come un dovere quotidiano e chi ci si perde dentro per ore.
Ma c’è una cosa che ci riguarda tutte, a prescindere dal tipo di pelle o dalla nostra costanza: quello che ci spalmiamo addosso conta. E non poco. Perché dietro la texture setosa di una crema o l’effetto fresco di un siero si nasconde un mondo di ingredienti, e non sempre sono tutti amici della pelle. Scegliere bene, quindi, diventa un atto di cura vero. Non solo verso l’estetica, ma verso il nostro corpo. Guardare l’INCI non è da fanatici, è semplicemente buonsenso.
Basta pensare a quante volte ci siamo innamorate di una crema solo per poi renderci conto, a posteriori, che ci seccava la pelle, ci riempiva di bollicine o peggio ancora peggiorava quello che volevamo migliorare. Spesso il problema non è il prodotto in sé, ma cosa contiene. Non serve memorizzare ogni molecola esistente, ma sapere riconoscere alcuni ingredienti chiave può fare tutta la differenza del mondo. Anche perché quelli buoni, davvero buoni, sono meno di quanto si pensi. E quelli da evitare, invece, continuano a comparire nelle etichette con nomi lunghi e poco rassicuranti.
Gli ingredienti che fanno bene davvero alla pelle e i componenti da evitare
Ci sono ingredienti che il viso riconosce subito come alleati. Uno di questi è l’acido ialuronico, che non a caso si trova spesso in cima alle formule. Rende la pelle più piena, più idratata, senza appesantirla. A seguire ci sono la niacinamide, la vitamina C, il pantenolo, l’allantoina. Ognuno con una funzione precisa: lenire, illuminare, rafforzare la barriera cutanea.
Anche gli estratti vegetali possono fare molto, se ben scelti. L’aloe vera, ad esempio, non è una moda passeggera, ma un attivo che davvero calma e riequilibra. E non bisogna dimenticare i ceramidi, i peptidi e gli oli leggeri, che aiutano la pelle a difendersi meglio e a rigenerarsi.
Il problema è che accanto a questi nomi rassicuranti, spuntano spesso ingredienti che sarebbe meglio evitare. Siliconi pesanti, PEG, parabeni, profumi sintetici in alte concentrazioni. Non sono sempre tossici, ma possono essere irritanti, comedogenici o semplicemente inutili. Quando si cerca un prodotto davvero efficace, la semplicità vince. Meno ingredienti, ma mirati. Una crema con trenta sostanze non è più potente di una con dieci buoni attivi.
C’è anche da considerare il tipo di pelle. Ciò che funziona su una pelle grassa non va sempre bene per una secca. Ed è qui che sapere cosa stiamo usando diventa fondamentale. Perché l’effetto wow non deve durare solo mezz’ora, ma accompagnare la pelle nel tempo. E ogni pelle ha bisogno di essere ascoltata, anche attraverso i segnali che manda quando qualcosa non va. Rossori, pizzicori, brufoletti improvvisi. Non sempre sono colpa del caso.
A volte basta leggere l’etichetta per capire che non è la pelle a essere complicata, ma il prodotto a non essere giusto. E capita più spesso di quanto si pensi. Anche tra marchi famosi, anche tra prodotti costosi. Il prezzo non è garanzia di qualità, mentre un INCI pulito lo è molto di più. Certo, non è sempre facile districarsi tra i nomi chimici e le sigle, ma ci sono app che aiutano, e in generale vale la regola della chiarezza. Se la lista ingredienti è lunga, complicata e piena di parole impronunciabili, forse è il caso di passare oltre.
Il consiglio, alla fine, è uno solo. Prendi la crema che stai usando adesso, girala, leggi l’etichetta. Se tra i primi cinque ingredienti leggi acqua, glicerina, acido ialuronico, niacinamide o estratti vegetali, sei sulla buona strada. Se invece leggi paraffina, petrolatum, dimethicone o alcol denaturato, forse vale la pena farsi qualche domanda. La pelle è un organo vivo, e merita attenzione. A partire da quello che le mettiamo ogni mattina davanti allo specchio.
