Mi sono accorta di avere gli occhi incappucciati quando ho iniziato a notare che gli ombretti che usavo con tanta cura sparivano nel giro di un secondo.
Mi guardavo allo specchio e vedevo la piega della palpebra che copriva tutto, cancellando qualsiasi sfumatura. Passavo minuti a sistemare il colore, a sfumare bene, ma quando aprivo gli occhi sembrava che non avessi messo nulla. È una di quelle piccole frustrazioni estetiche che non sono un dramma, ma ti restano addosso. Ti fanno sentire come se ci fosse un dettaglio che sfugge, qualcosa che non riesci a controllare. Così ho iniziato a osservare come truccano le altre donne con la stessa forma d’occhio, cercando di capire cosa cambia, dove si sbaglia, come valorizzare uno sguardo che tende naturalmente a nascondersi.
Ho capito presto che non si tratta di mascherare, ma di ridisegnare le proporzioni. L’occhio incappucciato richiede un trucco ragionato. Non bastano i soliti passaggi, serve un’attenzione diversa: luci, ombre e piccole correzioni che aprono lo sguardo senza snaturarlo. All’inizio può sembrare complicato, ma è solo questione di conoscere la propria forma e imparare a lavorarci intorno. Non serve rivoluzionare la trousse, basta capire come gestire i punti giusti. Quando l’ho fatto, il mio modo di truccarmi è cambiato completamente. Ho smesso di inseguire i tutorial standard e ho iniziato a costruire un make-up che funziona davvero per me.
Matita, mascara e luce: il trio perfetto per aprire lo sguardo
La prima cosa che ho imparato è che le sopracciglia fanno metà del lavoro. Per anni le ho tenute troppo sottili, pensando di alleggerire il viso, ma così facevo solo l’effetto contrario: l’occhio sembrava più chiuso, la palpebra ancora più pesante. Oggi le tengo più piene, leggermente allungate verso l’alto. Cambia tutto, perché definiscono la cornice e sollevano lo sguardo. Prima di truccarmi applico un correttore leggero sulla palpebra, solo per uniformare il colore, evitando formule troppo dense che segnano le pieghe. Il segreto è creare una base sottile e omogenea, qualcosa che illumini senza lucidare.
Per il colore, mi sono abituata a evitare i toni perlati o troppo brillanti. So che attirano, ma su un occhio incappucciato fanno l’effetto opposto: mettono in evidenza la parte che vorremmo rendere più leggera. Preferisco i toni opachi, caldi, neutri. Li stendo solo nella piega, non sulla palpebra mobile, che tende a nascondersi. Quando guardo dritto nello specchio, applico l’ombretto dove lo vedo, non dove sento la piega. È una regola che ho imparato a forza di prove: il punto giusto è quello che resta visibile anche a occhio aperto.

Per intensificare lo sguardo, la matita scura è la mia alleata. Il tratto deve essere sottile, quasi impercettibile, solo a ridosso delle ciglia superiori. Io preferisco il marrone scuro o il nero leggermente sfumato, che allungano l’occhio senza appesantirlo. Traccio una linea leggera, poi con un pennellino piccolo la sfumo verso l’alto. Mai verso il basso, perché basta un millimetro per rendere l’occhio più stanco. Sul bordo inferiore uso lo stesso colore, ma solo all’esterno, un terzo dell’occhio, per dare equilibrio. È un dettaglio minuscolo, ma fa la differenza tra un trucco riuscito e uno che sembra sbagliato di poco.
Ho provato anche con l’eyeliner, ma con gli occhi incappucciati è una sfida. La linea classica, dritta e pulita, sparisce appena alzi lo sguardo. Così ho imparato a farla con l’occhio aperto, seguendo la forma naturale e fermandomi prima che la palpebra copra tutto. Non serve la precisione chirurgica, serve coerenza. L’eyeliner deve seguire la curva, non combatterla. Quando riesce, l’effetto è sorprendente: lo sguardo si solleva, diventa più definito, ma resta naturale.

Il mascara è il punto finale, quello che sigilla tutto. Ho ciglia dritte e corte, quindi uso sempre il piegaciglia prima di applicarlo. È un passaggio che cambia la forma dell’occhio più di quanto si pensi. Due passate di mascara allungano, sollevano e fanno sparire l’effetto palpebra che cade. Quando voglio un risultato più intenso, uso ciglia a ciuffetti solo all’esterno. Non esagero mai, bastano tre o quattro ciuffi per dare quell’effetto leggero e allungato che apre lo sguardo. Evito il mascara sulle ciglia inferiori, perché tende a spostare l’attenzione verso il basso e annulla tutto il lavoro fatto sopra.
Ogni volta che mi trucco così mi sembra di guardarmi con occhi nuovi, nel vero senso della parola. Non cerco più di nascondere la forma, ma di valorizzarla. Ho smesso di pensare che gli occhi incappucciati siano un difetto da correggere. Sono semplicemente diversi, più misteriosi, più profondi. Quando il trucco segue la loro logica, si trasformano.





